Natale nel mondo: difficoltà e speranze

CHIAVARI – In Africa il Natale si celebra con grandi speranze di pace. In particolare nel Nord Kivu, regione orientale della Repubblica Democratica del Congo da mesi terreno di scontri fra l’esercito regolare e i ribelli del generale Nkunda: qui le violenze contro i civili hanno causato migliaia di vittime e costretto alla fuga oltre 250 mila persone. Si tratta, secondo quanto denunciato dai vescovi congolesi, di un “genocidio silenzioso”. Ma le sopraffazioni della guerra non riescono a soffocare la speranza di un popolo, per il 70 per cento di religione cristiana, che, in special mondo a Natale, nel Vangelo di Cristo trova luce e speranza. In Sud America, dove la crisi economica mondiale si ripercuote con particolare intensità sui ceti più deboli, la speranza che viene dalla nascita del Salvatore invita ad affrontare con coraggio le sfide odierne. In questo clima di incertezza e paura, i vescovi sudamericani lanciano un appello per la democrazia e i diritti umani. In Terra Santa, dove ha avuto inizio la vicenda terrena di Cristo, la Messa di mezzanotte a Betlemme ha elevato al cielo un coro di lode a Dio, luce nelle tenebre del mondo. E’ un Natale purtroppo segnato dalle violenze in Iraq, dove non si placano le aggressioni alle minoranze cristiane. Attentati e scontri a fuoco alimentano poi la tensione sul territorio: solo oggi a Baghdad l’esplosione di un’autobomba ha causato la morte di quattro persone ed il ferimento di altre venticinque. Altri tre i morti e 14 feriti in un attacco al nord della capitale.