Guerra nei paesi poveri, nell’ipocrisia di chi vende armi

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GAZA CITY – Nella Striscia di Gaza è in pieno svolgimento l’operazione di terra dell’esercito israeliano, in particolare nella città di Gaza dove sono in corso imponenti rastrellamenti. Numerose le sparatorie con i miliziani di Hamas. Continua a crescere il bilancio delle vittime: sinora oltre 510 i morti e quasi 2.500 i feriti, mentre la mediazioni internazionali cercano di porre fine al conflitto. Il 2009 è iniziato purtroppo all’insegna della violenza in molti Paesi: oltre a Gaza, Iraq, Afghanistan, Sri Lanka, Congo, Somalia, Sudan, territori dove guerra e povertà generano un circolo vizioso da cui sembra impossibile uscire. Il Papa ha indicato una via: costruire la pace combattendo la povertà. A questo proposito il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, in una intervista a Radio Vaticana, denuncia l’ipocrisia dei Paesi ricchi. ”quegli stessi Paesi che dicono e vogliono aiutare i Paesi in via di sviluppo, – dice il porporato – sono i primi a vendere armi ai Paesi in via di sviluppo, perché nei Paesi in via di sviluppo non si producono armi. E quindi, bisognerebbe, anzi bisogna non solamente aiutare, come un’elemosina, ma dev’essere una compartecipazione, una collaborazione, per dare la possibilità ai Paesi in via di sviluppo di essere protagonisti del proprio sviluppo, di essere protagonisti del loro futuro”