Avviato il decreto di beatificazione di don Carlo Gnocchi

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CITTA’ DEL VATICANO – La Chiesa avrà presto cinque nuovi Beati. Il Papa ha autorizzato la promulgazione dei relativi decreti, durante l’incontro con l’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.  Tra i prossimi Beati ci sarà anche il Venerabile Servo di Dio Carlo Gnocchi, sacerdote diocesano e fondatore dell’Opera Pro Iuventute. Don Carlo Gnocchi, l’apostolo dei mutilatini, nasce a San Colombano al Lambro, in provincia di Milano, il 25 ottobre 1902. A 2 anni perde il padre. A 22 è ordinato sacerdote. Nel 1940, con l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale, si arruola volontariamente come cappellano militare del Battaglione degli Alpini ‘Val Tagliamento’, partecipando alla campagna di Grecia. Parte poi per la Russia come cappellano degli Alpini della Divisione Tridentina; la disastrosa ritirata del gennaio 1943, che vide la morte di numerosi soldati, lo porta ad una profonda crisi spirituale. Il male che sperimenta gli provoca dubbi e domande sulla bontà di Dio. Nel buio si affida al Signore della storia imparando a capire il valore salvifico della sofferenza degli innocenti. E’ in quel periodo che matura in lui il desiderio di assistere gli orfani dei suoi alpini, i mutilatini di guerra, vittime dei bombardamenti e degli ordigni bellici scoppiati fra le loro mani e dei disabili di ogni genere. Nel 1947 fonda l’Istituzione ‘Pro infantia mutilata’ che nel 1953 cambia denominazione in ‘Fondazione Pro Juventute’. Don Carlo Gnocchi è stato il “don Bosco” di Milano. Alla sua morte, avvenuta il 28 febbraio 1956, volle che le sue cornee venissero espiantate per donarle a due ragazzi ciechi. “In un mondo come il nostro, inaridito e agitato – diceva don Carlo Gnocchi – è necessario mettere olio d’amore sugli ingranaggi dei rapporti sociali e formare nuclei di pensiero e di resistenza morale per non essere travolti”.