Angelus: il Papa ricorda i volti e la fede degli africani

<br />CITTA’ DEL VATICANO – “Non è più l’ora delle parole e dei discorsi; è giunta l’ora decisiva” in cui il Figlio di Dio dà la vita per l’umanità. E’ quanto ha detto il Papa durante l’Angelus ai fedeli presenti in Piazza San Pietro nonostante la giornata piovosa. Presenti numerosi africani che hanno voluto esprimere la propria gratitudine al Pontefice per il suo sostegno al continente nel recente viaggio in Camerun e Angola. E Benedetto XVI ha parlato con gioia della “significativa esperienza” della sua visita pastorale in Africa.  Il Papa ha sottolineato “l’emozione profonda” che ha provato “incontrando le comunità cattoliche e le popolazioni del Camerun e dell’Angola”. In particolare lo hanno impressionato due aspetti importanti: la gioia visibile nei volti della gente, la gioia di sentirsi parte dell’unica famiglia di Dio. Il secondo aspetto è proprio il forte senso del sacro che si respirava nelle celebrazioni liturgiche, caratteristica questa comune a tutti i popoli africani. E pensando alle sfide della Chiesa in Africa e nel mondo il Papa rileva l’attualità delle parole di Gesù nel Vangelo odierno: “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Solo grazie alla morte di Gesù può “germogliare e crescere una nuova umanità, libera dal dominio del peccato e capace di vivere in fraternità, come figli e figlie dell’unico Padre che è nei cieli”. Dopo la preghiera dell’Angelus Benedetto XVI ha invitato i giovani a partecipare giovedì prossimo, alle18.00 in San Pietro alla Messa da lui presieduta nel quarto anniversario della morte di Giovanni Paolo II, in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù, che sarà celebrata a livello diocesano nella Domenica delle Palme. Ha quindi ricordato che il 2 aprile si celebrerà la Giornata Mondiale dell’Autismo.