Il rapporto d’amore nella Trinità modello per il mondo

<br />CITTA’ DEL VATICANO – Se le relazioni tra le persone umane fossero modellate sul rapporto d’amore che lega le tre Persone divine, il mondo sarebbe un luogo più felice, nel quale ciascuno vivrebbe “per l’altro”. E’ la considerazione con la quale Benedetto XVI ha terminato questa mattina la catechesi all’udienza generale, in Aula Paolo VI. Il Papa ha tratto ispirazione dagli scritti di due monaci teologi del XII secolo, Ugo e Riccardo, che vissero nella famosa abbazia parigina di S. Vittore. La storia non è l’esito di un destino cieco o di un caso assurdo: al contrario, in essa opera lo Spirito Santo, che suscita un meraviglioso dialogo degli uomini con Dio, loro amico – ha detto il Papa. In modo originale rispetto ai suoi contemporanei, ha sottolineato Benedetto XVI, Ugo di San Vittore insiste sull’importanza del senso storico-letterale delle Scritture, per cui prima di scoprire il valore simbolico e l’insegnamento morale dei racconti biblici, occorre conoscere e approfondire il significato della storia narrata nella Scrittura. In caso contrario, è il paragone usato dal teologo, si rischia di essere come degli studiosi di grammatica che ignorano l’alfabeto. È importante anche oggi che gli animatori liturgici, e in particolare i sacerdoti, valorizzino con sapienza pastorale i segni propri dei riti sacramentali, curandone attentamente la catechesi, affinché ogni celebrazione dei sacramenti sia vissuta da tutti i fedeli con devozione, intensità e letizia spirituale”. Con queste parole il Papa ha attualizzato la definizione di “sacramento” elaborata da Ugo di San Vittore, che “ulteriormente perfezionata da altri teologi, contiene spunti ancora oggi molto interessanti”.