Epifania: evento che coinvolge tempo, popolo e cuore

<p></p>CHIAVARI – L’Epifania è la manifestazione di Gesù come Dio a tutti i popoli della terra. Nella celebrazione della solennità in Cattedrale a Chiavari, Mons. Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia, ha posto l’attenzione su alcuni temi di riflessione proposti dalle scritture. Innanzittutto il tempo: il dono di Dio è il tempo con Lui. Le festività ci prospettano diverse situazioni di tempo donato a Gesù: l’attesa che si vive nel periodo di Avvento e la nascita; la contemplazione della sua famiglia la domenica successiva al Natale; la venerazione della Madre di Gesù a Capodanno; l’Epifania in cui si manifesta la regalità. Il secondo aspetto posto in evidenza da Mons. Sanguineti è rappresentato dal popolo che cammina verso Gerusalemme per andare ad adorarlo. Questo pellegrinaggio verso luoghi santi, non è compiuto con la semplice curiosità del turista, ma con l’intendimento di adorare il bambino, formando così un corpo solo. Così si pongono in cammino di Re Magi: questi grandi della scienza che si fanno piccoli dinnanzi a Gesù. A questo punto, il terzo elemento indicato nell’omelia da Mons. Sanguineti è il cuore, ovvero l’atteggiamento col quale porsi dinnanzi a Gesù bambino. Il cuore dei Magi è sensibile, attento ai segni: si pongono in cammino seguendo la stella, e poi chiedono dove sia nato il re dei Giudei. E giunti alla grotta il loro cuore umile è capace di gioire e di donare. C’è un altro grande che irrompe nel racconto biblico: è Erode. Il suo cuore non è libero, timoroso che il bambino nato a Betlemme possa sminuire il suo potere. Ecco allora l’atteggiamento in cui porsi dinnanzi al Signore: con un cuore semplice, gioioso, capace di donare.