Benedetto XVI all’Angelus: “Servire i fratelli con amore sincero e generoso”

CASTEL GANDOLFO – Un ringraziamento al Signore per la “possibilità di riposo” nella residenza pontificia di Castel Gandolfo, dove si trova dal pomeriggio di mercoledì 7 luglio, e un “cordiale saluto “ai cari abitanti di questa bella cittadina, dove torno sempre volentieri”. Queste le parole di Benedetto XVI, ieri mattina, prima di guidare la recita dell’Angelus, nella sua prima domenica di riposo a Castel Gandolfo. Prendendo spunto dal passo del Vangelo della domenica nel quale Gesù racconta la parabola del buon Samaritano al dottore della legge che gli aveva chiesto come “fare per ereditare la vita eterna”, il Papa ha sottolineato: “Gesù risponde con la celebre parabola del ‘buon Samaritano’, per indicare che sta a noi farci ‘prossimo’ di chiunque abbia bisogno di aiuto. Il Samaritano, infatti, si fa carico della condizione di uno sconosciuto, che i briganti hanno lasciato mezzo morto lungo la strada; mentre un sacerdote e un levita erano passati oltre, forse pensando che a contatto con il sangue, in base ad un precetto, si sarebbero contaminati”. La parabola, pertanto, ha spiegato il Pontefice, “deve indurci a trasformare la nostra mentalità secondo la logica di Cristo, che è la logica della carità: Dio è amore, e rendergli culto significa servire i fratelli con amore sincero e generoso”.