Terremoto in Giappone: centinaia di morti. “Un disastro terribile”

GIAPPONE – Un violentissimo sisma, il terremoto più forte degli ultimi sette anni, ha colpito il nord est del Giappone. L’epicentro è stato registrato in mare, 130 chilometri ad est di Sendai, ad una profondità di 24 chilometri. Secondo un bilancio ancora provvisorio il terremoto, di magnitudo 8.9 della scala Richter, e soprattutto il conseguente tsunami, hanno provocato la morte di centinaia di persone. Resta ancora imprecisato il numero di dispersi e feriti. La potenza del sisma è impressionante. Altrettanto devastante è lo tsunami innescato dal sisma. Onde anomale alte tra i 4 e i 10 metri, si sono già abbattute sulle coste nordorientali del Paese. Lo tsunami avrebbe anche travolto una nave con a bordo 100 persone. Le immagini più impressionanti arrivano da Sendai. L’onda ha investito automobili e case ed il porto si è rapidamente riempito di carcasse di veicoli. Centinaia di abitazioni sono state rase al suolo. La situazione è critica anche in molte altre città nel nord del Paese, dove sono stati interrotti i collegamenti ferroviari. Un treno sulla linea che unisce la città di Sendai con Ishinomaki risulta disperso. Un’altra grave emergenza riguarda le centrali nucleari. Quattro impianti, vicini alla costa orientale di Honshu, sono stati chiuse. E’ andato in panne il sistema di raffreddamento del reattore di una centrale nucleare ma al momento non si registrano fughe radioattive. Tutti i porti del Giappone sono stati chiusi. Ripercussioni si sono avute anche nel mercato finanziario. Subito dopo la scossa, lo yen ha iniziato a perdere terreno contro il dollaro. Le varie scosse, comprese quelle di assestamento, hanno fatto tremare anche la capitale. Molti edifici di Tokyo, ad oltre 380 chilometri di distanza dall’epicentro, hanno tremato per oltre due minuti. Quattro milioni di case sono rimaste prive di elettricità. Nell’area di Tokyo le comunicazioni telefoniche attraverso le linee fisse o mobili sono ancora molto difficoltose. La comunità internazionale, con Francia e Stati Uniti in prima fila, ha subito assicurato il proprio aiuto al Giappone. Il presidente della Caritas nipponica, mons Isao Kikuchi, ha assicurato che la piccola comunità cattolica giapponese “non farà mancare la propria solidarietà”.

Un violentissimo sisma, il terremoto più forte degli ultimi sette anni, ha colpito il nord est del Giappone. L’epicentro è stato registrato in mare, 130 chilometri ad est di Sendai, ad una profondità di 24 chilometri. Secondo un bilancio ancora provvisorio il terremoto, di magnitudo 8.9 della scala Richter, e soprattutto il conseguente tsunami, hanno provocato la morte di centinaia di persone. Resta ancora imprecisato il numero di dispersi e feriti. La potenza del sisma è impressionante. Altrettanto devastante è lo tsunami innescato dal sisma. Onde anomale alte tra i 4 e i 10 metri, si sono già abbattute sulle coste nordorientali del Paese. Lo tsunami avrebbe anche travolto una nave con a bordo 100 persone. Le immagini più impressionanti arrivano da Sendai. L’onda ha investito automobili e case ed il porto si è rapidamente riempito di carcasse di veicoli. Centinaia di abitazioni sono state rase al suolo. La situazione è critica anche in molte altre città nel nord del Paese, dove sono stati interrotti i collegamenti ferroviari. Un treno sulla linea che unisce la città di Sendai con Ishinomaki risulta disperso. Un’altra grave emergenza riguarda le centrali nucleari. Quattro impianti, vicini alla costa orientale di Honshu, sono stati chiuse. E’ andato in panne il sistema di raffreddamento del reattore di una centrale nucleare ma al momento non si registrano fughe radioattive. Tutti i porti del Giappone sono stati chiusi. Ripercussioni si sono avute anche nel mercato finanziario. Subito dopo la scossa, lo yen ha iniziato a perdere terreno contro il dollaro. Le varie scosse, comprese quelle di assestamento, hanno fatto tremare anche la capitale. Molti edifici di Tokyo, ad oltre 380 chilometri di distanza dall’epicentro, hanno tremato per oltre due minuti. Quattro milioni di case sono rimaste prive di elettricità. Nell’area di Tokyo le comunicazioni telefoniche attraverso le linee fisse o mobili sono ancora molto difficoltose. La comunità internazionale, con Francia e Stati Uniti in prima fila, ha subito assicurato il proprio aiuto al Giappone. Il presidente della Caritas nipponica, mons Isao Kikuchi, ha assicurato che la piccola comunità cattolica giapponese “non farà mancare la propria solidarietà”.