La corrispondenza di Padre Mauro Armanino dal Niger

NIGER – Riceviamo e pubblichiamo la corrispondenza di Padre Mauro Armanino, missionario dello Sme in Niger. Flore e la tomba del padre. Vorrebbe tornare al paese per vedere la tomba di suo padre. Sua madre Florence è morta dandole la vita e da allora ha vissuto con la zia materna. A 13 anni Flore, la zia con la figlia Josephine e il marito congolese partono per il Tchad. Poi va in Libia con la zia.Passa il tempo e Flore abita con lei fino al giorno in cui suo marito la violenta in casa senza che la zia intervenga. Scappa per la vergogna e la rabbia e si rifugia presso una donna liberiana. La zia minaccia la donna per ricondurla a casa. Nel frattempo alcuni nigeriani, amici del marito di sua zia, le propongono di ingerire dosi protette di cocaina. Le promettono i soldi e il viaggio in Europa se accetta l’offerta. Flore rifiuta e nel frattempo il marito di sua zia è imprigionato per tre anni. La zia le propone di lavorare e di guadagnare molti soldi.Flore si sorprende visto che non sa neppure leggere e scrivere.Flore non capisce che il suo corpo possiede un interessante valore commerciale. E in questo modo diventa una fonte di guadagno per la zia. Josephine intanto è partita negli USA per continuare con successo gli studi in medicina.Uno dei clienti di Flore è originario del Tchad e decide di sposarla.Deve prima pagare il prezzo del riscatto di Flore alla zia per gli anni di prigionia.In tutto fanno 700 mila franchi CFA che vengono versati in cambio della sua libertà . Flore e Hassan vivono insieme abbastanza per avere due figli.Entrambi muiono in un incidente nel 2003.Lo stesso incidente che rende paralizzato il marito di Flore. Hassan è un musulmano non praticante che lei accompagna fedelmente fino alla morte.Anche la zia si ammala e metà del suo corpo si paralizza.Flore si occupa di lei fino all’ultimo giorno quando zia spira tra le sue braccia. Va ad abitare presso una famiglia del Cameroun dove aveva trovato lavoro.La guerra in Libia arriva improvvisa e Flore si nasconde in attesa di raggiungere gli Stati Uniti.La cugina Josephine aveva infatti promesso di invitarla.L’invito però non arriva mai e Flore decide di tornare al suo paese.Dice che se si tratta di soffrire anche al suo paese c’è posto.E poi vorrebbe sapere di suo padre che si chiama Oblan Ondor.Qualcuno potrà senz’altro dirle dove è stato sepolto. Sua figlia di 4 anni si chiama Tatiana e il figlio di 6 invece Brando.Come il noto attore del cinema che non muore mai.Loro invece sono morti in Libia per un incidente stradale.Flore ha ora 38 anni e porta nel volto gi anni delle sconfitte e delle fugaci vittorie.Avrebbe potuto vendicarsi al momento giusto e invece si è presa cura di chi l’aveva sfruttata per anni.Venduta e comprata più volte. Dice che in Libia il regime di Gheddafi distribuiva da mangiare gratis nelle case.Pane,olio,riso e latte ogni due settimane.Molti libici che guardavano il suo colore la trattavano come fosse una scimmia.Una ragazza togolese con cui abitava è partita in Marocco con l’idea di arrivare in Spagna.Ed è a questo punto che ha pensato di tornare sulla tomba del padre. Dice che appena tornata inizierà a domandare dove si trova.Non ha conosciuto nessuno dei due.La madre di nome Florence è partita subito dopo averla fatta nascere.Il viaggio attraverso la Libia fino alla frontiera è durato una settimana.Le hanno rubato tutto compreso l’oro che suo marito le aveva lasciato perché potesse arrivare al paese.Anche i documenti sono partiti con l’unica borsa che tutto raccontava.L’hanno ripetutamente colpita al capo e ancora adesso porta una cuffia che assomiglia ad una corona di spine. Gli orecchini e la collana hanno preso altre destinazioni.Ora ha problemi di udito e si sente stanca da morire. Flore era partita dal suo paese all’età di 13 anni e ne conosce la lingua.Se la ricorda bene anche se in Libia parlava francese con qualche parola di arabo. Dice che anche per questo vuole tornare in Guinea Equatoriale.Un piccolo paese ricco in petrolio e in corruzione.La gente comune si ricorda solo della povertà.Flore aveva custodito le fotografie dei figli nella borsa ormai rubata alla frontiera. Flore dice che lei era una bella ragazza ora sciupata dal lungoviaggio.Si addormenta sulla panchina del cortile mentre conta gli anni passati per incontrare suo padre.

Mauro Armanino,Niamey,luglio 2012