Festa Hawaiana, ancora troppi giovani ubriachi soccorsi dal 118

SESTRI L. – Un coma etilico, un trauma facciale e almeno una ventina di ragazzi assistiti dal personale 118. Per essere una festa è ancora un bilancio negativo quello della festa hawaiana di questa notte a Sestri L. I soccorsi sono stati effettuati per giovani in stato di evidente ubriachezza e per un paio di risse scoppiate in centro città. Alla postazione del Pronto Soccorso si sono avvicinati anche alcuni minorenni. Dati sconfortanti, nonostante l’hanoa hanoa di quest’anno sia stata molto contenuta. L’amarezza emerge dalle parole del Sindaco. Per tanti ragazzi sembra impossibile uscire dalla logica festa uguale sballo- ha spiegato Andrea Lavarello – ed è su questo che lavoreremo in futuro. Per il resto, i numeri di questa edizione fatto ben sperare: cinquemila le presenze, meno della metà rispetto al 2011, la maggior parte degli esercenti ha chiuso i battenti dopo la mezzanotte, come da ordinanza, non sono stati provocati danni all’arredo urbano e le forze dell’ordine hanno lavorato in sinergia per tutta la notte. Solo tre i proprietari di bar multati: due per aver tenuto aperto dopo la mezzanotte, uno per aver continuato a vendere bevande di ogni tipo. Abbiamo comunque trovato collaborazione anche nelle persone che sono venute alla festa – ha spiegato il Vice Questore di Chiavari Giampiero Bove. Molti giovani individuati con bottiglia alla mano sono stati invitati a posarla e l’ordine è sempre stato eseguito. L’atteggiamento calmo dei militari non ha permesso alla festa di degenerare, cosa che anche quest’anno – ha denunciato Bove – poteva tranquillamente accadere. Allora il punto torna sul senso di questa festa, dove ancora troppi giovani cercano lo sballo e il divertimento fuori dalle righe. Sul fronte dell’alcol c’è ancora molto da fare, ha spiegato il Sindaco, ci penseremo per l’edizione 2013. Occorre qualcuno che si prenda la responsabilità dell’hanoa hanoa – ha aggiunto il Vice Questore – che metta cioè nome, cognome e che dia un contenuto alla festa, che dica cosa intende fare. Insomma, un’organizzione, un’autorità cui fare capo, in modo che la manifestazione non sia più un evento spontaneo che tenga col fiato sospeso un’intera città.