Il Papa al Corpo diplomatico: la pace non è un’utopia, prima dello “spread” pensare ai poveri

130107_Papa diplomatici santa sedeCITTA’ DEL VATICANO – Importante e denso di spunti il discorso rivolto questa mattina da Benedetto XVI al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, incontrato per la tradizionale udienza di inizio anno. Il Papa ha avuto uno sguardo “universale” sulle varie situazioni del mondo – dalla crisi siriana a quelle in Africa – è ha invitato l’Europa a “non rassegnarsi al benessere sociale”. Parole del Papa in difesa della pace, della vita e della libertà religiosa.
A porgere il saluto al Papa il Decano del Corpo diplomatico, Ambasciatore Alejandro Valladares Lanza, e il Vice-Decano, Ambasciatore Jean-Claude Michel.
Nel suo discorso, Benedetto XVI ha focalizzato l’attenzione sui temi della pace: “Senza un’apertura trascendente, l’uomo cade facile preda del relativismo e gli riesce poi difficile agire secondo giustizia e impegnarsi per la pace”, sono state le parole di Benedetto XVI, che ha rinnovato l’appello per la pacificazione della Siria e della Terra Santa. Un pensiero poi è andato all’Iraq, al Libano, alle drammatiche situazioni dell’Africa.
Lo sguardo di Benedetto XVI si è soffermato poi sull’Occidente: qui, ha detto, vi sono numerosi equivoci sul significato dei diritti umani e dei doveri ad essi correlati, poi, affrontando il tema della crisi economica, il Papa ha invitato a recuperare il senso del lavoro e di un profitto ad esso proporzionato.
Benedetto XVI non ha mancato di ricordare la necessità di investire nell’educazione nei Paesi in via di sviluppo