Il Papa all’Udienza: ha fede chi ha compassione

CITTA’ DEL VATICANO – Ha fede chi ha compassione. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio che il Papa ha lasciato stamani all’Udienza generale. Francesco ha messo in luce la domanda del dottore della legge: “Chi è il mio prossimo?” Di qui la parabola del buon samaritano, con il malato moribondo abbandonato lungo la strada, il sacerdote e il levita che non si fermano a soccorrerlo e il samaritano che ha compassione e va ad aiutarlo. Due gli aspetti messi in luce dal Pontefice: primo, non è automatico che chi frequenta la casa di Dio sappia amare il prossimo. Conoscere non è la stessa cosa di amare. Secondo, il samaritano ebbe “compassione” dell’uomo, caratteristica della misericordia di Dio. Questo aspetto ribalta la domanda del dottore della legge e svela il centro della parabola: all’inizio della parabola per il sacerdote e il levita il prossimo era il moribondo; al termine il prossimo è il samaritano che si è fatto vicino. Gesù ribalta la prospettiva: non stare a classificare gli altri per vedere chi è prossimo e chi no. Tu puoi diventare prossimo di chiunque incontri nel bisogno, e lo sarai se nel tuo cuore hai compassione, cioè hai quella capacità di patire con l’altro.