Il Papa nella solennità dei Ss. Pietro e Paolo: “la preghiera via d’uscita dalle nostre chiusure”

CITTA’ DEL VATICANO – Nella solennità dei Ss. Pietro e Paolo il Papa ha presieduto la S. Messa solenne nella Basilica Vaticana e ha insistito sulla missione della Chiesa nel mondo, sostenuta incessantemente dalla preghiera.
Rispetto alle chiusure, la preghiera appare come la via di uscita principale: quello che è accaduto all’inizio della storia della Chiesa vale anche oggi: il Papa nell’omelia per la solennità dei Ss. Pietro e Paolo ha richiamato la prigionia del capo degli Apostoli, decretata da Erode, durante la quale “dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui” e il Signore rispose, mandando il suo angelo a liberarlo. Paolo, che a sua volta visse l’esperienza del carcere e della liberazione, scrisse di un’apertura ben più grande verso un orizzonte infinitamente più vasto: quello della vita eterna, che lo attendeva dopo aver terminato la corsa terrena.
Il Papa, che durante la Messa ha benedetto i sacri palli per i nuovi 25 arcivescovi metropoliti, si è soffermato sul rischio per la Chiesa di chiudersi in se stessa di fronte ai pericoli.
“La preghiera -ha detto- permette di passare dalla chiusura all’apertura, dalla paura al coraggio, dalla tristezza alla gioia, dalla divisione all’unità”. Questo ultimo passaggio è stato indicato dal Pontefice in riferimento anche al cammino di avvicinamento tra cattolici e ortodossi, visto che alla Messa erano presenti i delegati del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I.