Piralide e bosso, le iniziative avviate per contrastare il fenomeno

CASARZA LIGURE – L’area boschiva di Bargone, caratterizzata da una marcata presenza di bosso, è fortemente a rischio.
Lo confermano i dati diffusi al termine della riunione tecnica che si è tenuta all’Ufficio Parchi regionale, a seguito dei sopralluoghi che sono stati effettuati in molte aree dell’entroterra del Levante, per fare il punto della situazione sugli attacchi della farfalla piralide, responsabile della distruzione di molti ettari di bosso, non solo a Bargone, ma in moltissime zone.
I sopralluoghi sono stati effettuati da Arpal, Università e Corpo Forestale dello Stato.
Per quanto riguarda Bargone, la situazione è complicata dal fatto che, trattandosi di un Sic, Sito di interesse comunitario, è impossibile usare al suo interno fitofarmaci: divieto che potrebbe essere superato se il Ministero inserisse la piralide fra le specie invasive. Per questa ragione l’Ufficio Parchi regionale sciverà al Ministero, perchè proceda in questa direzione.
A comunicare gli aggiornamenti il consigliere regionale Claudio Muzio, che ha spiegato anche come, nel corso dei sopralluoghi, siano stati recuperati circa 1200 semi di bosso, che saranno consegnati in parte all’Università ed in parte alla Forestale per essere conservati tramite disidratazione o surgelamento, e successivamente reimpiantati per non perdere la specie.
Inoltre, conclude Muzio, “è emersa la necessità di reperire risorse dai vari Assessorati per mettere in campo alcune attività sperimentali per studiare questo fenomeno e individuare una profilassi efficace”