Papa Francesco agli obiettori: un apporto fondamentale

CITTA’ DEL VATICANO – “Il grado di civiltà di un popolo si misura in base alla capacità di rispettare e promuovere i diritti di ogni persona, a partire dai più deboli”. E’ uno dei punti fondamentali del discorso del Papa ai 7 mila giovani del Servizio Civile Nazionale ricevuti oggi in Vaticano. Il Papa ha incoraggiato i giovani del Servizio Civile Nazionale, una via che dà “pienezza di significato” alla “vita”. “Questa via non è uguale per tutti, ma ognuno può trovare quella più adatta alla sua personalità, ai suoi doni, alla sua situazione”. Francesco definisce questi ragazzi “una forza preziosa e dinamica del Paese”. Questo traguardo, ha spiegato il Papa, oggi come ieri, a volte viene tradito. E ciò succede quando si “assiste passivamente al crescere della disuguaglianza tra le diverse parti sociali o tra le nazioni del mondo; quando si riduce l’assistenza alle fasce più deboli senza che siano garantite altre forme di protezione; quando si accettano pericolose logiche di riarmo e si investono preziose risorse per l’acquisto di armamenti; o ancora quando il povero diventa un’insidia e invece che tendergli la mano lo si relega nella sua miseria”. Dunque, il Servizio Civile aiuta la società a crescere in modo armonioso e a “svolgere una funzione critica” nei confronti di prospettive “contrarie all’umano”. Da Francesco anche un grazie all’Italia per quanto fa per i migranti e un ricordo per la gente colpita dal terremoto in Umbria e nelle Marche.