Scioglimento del Comune di Lavagna per mafia: cos’è e cosa comporta

LAVAGNA – Lo scioglimento delle amministrazioni locali in relazione al fenomeno delle infiltrazioni mafiose è disciplinato negli articoli da 143 a 146 del testo unico degli enti locali del 2000. E’ una misura di carattere sanzionatorio, che ha come diretti destinatari gli organi elettivi nel loro complesso, e non il singolo amministratore.
Lo scioglimento è disposto con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, al termine di un  procedimento di accertamento, effettuato dal Prefetto competente attraverso un’apposita commissione di indagine. Condizione dello scioglimento è l’esistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti con la criminalità organizzata di tipo mafioso degli amministratori locali, tali da incidere negativamente sulla funzionalità degli organi elettivi.
Si tratta di un atto di alta amministrazione, e come tale caratterizzato da un’ampia discrezionalità. Per giungere allo scioglimento è sufficiente che emerga una possibile soggezione degli amministratori locali alla criminalità organizzata. Gli indizi raccolti devono essere documentati, concordanti tra loro e indicativi dell’influenza della criminalità organizzata sull’amministrazione, anche a prescindere dalla prova rigorosa dell’accertata volontà degli amministratori di assecondare le richieste della criminalità.
Il decreto di scioglimento ha validità dai 12 ai 18 mesi (prorogabili a 24) e determina la cessazione dalla carica di tutti i titolari di cariche elettive nonchè la risoluzione di tutti gli incarichi ai dirigenti e consulenti nominati dagli organi sciolti (salvo diversa scelta del commissario straordinario). Per le prime elezioni che si tengono dopo lo scioglimento, non sono candidabili gli amministratori che hanno dato causa allo scioglimento stesso, previa dichiarazione di incandidabilità. In particolare, la Corte di Cassazione ha più volte ribadito che per prime elezioni si debbano intendere tutte le diverse tornate elettorali (regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali) che si svolgono nel territorio regionale interessato dopo che la dichiarazione di incandidabilità abbia assunto carattere definitivo.
Con il decreto di scioglimento è nominata una commissione straordinaria per la gestione dell’ente, che deve predisporre un piano di interventi prioritari e procedere ad una verifica puntuale di appalti e concessioni finalizzate all revoca delle delibere già adottate o dei contratti in essere, nel caso in cui siano accertate infiltrazioni di stampo mafioso. Il prefetto può disporre l’assegnazione temporanea di personale amministrativo e tecnico. Sono dettate norme speciali per consentire agevolare il risanamento dell’ente e la sua stabilità finanziaria.