Chiavari, ordinanza contro il consumo di alcol e i danneggiamenti all’arredo pubblico

CHIAVARI – Giro di vite, a Chiavari, contro il consumo di alcol e i danneggiamenti all’arredo cittadino. Il Sindaco ha firmato oggi un’ordinanza urgente in materia di sicurezza e decoro. I punti sono 3: intanto da oggi sarà vietato bere alcol al di fuori delle aree di pertinenza dei locali autorizzati, negli spazi pubblici del centro abitato, nei giardini della città e sul lungomare, dalla rotonda Ravenna a piazza Gagliardo. L’ordinanza prende di mira persone, anche senza fissa dimora, che abitualmente consumano bevande alcoliche e superalcoliche e che spesso, stazionando nelle piazze e nei giardini, importunano i passanti e hanno atteggiamenti poco decenti. Il secondo punto riguarda il divieto di bivaccare: il Comune fa sapere che sempre più spesso vengono segnalati assembramenti di ragazzi o adulti, in alcune zone del centro o del lungomare, che bivaccano consumando alimenti e bevande, disseminando rifiuti e causando difficoltà negli spazi pubblici. C’è infine un terzo divieto: quello di detenere o usare strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani, come le bombolette spray utilizzate per scrivere sulle pareti degli edifici. L’ordinanza firmata da Roberto Levaggi fa seguito al decreto legge del 20 febbraio 2017 che contiene indicazioni in materia di sicurezza della città: sarà applicato alle zone di Chiavari più sensibili al fenomeno e si va ad aggiungere alle due ordinanze già in vigore di contrasto alla prostituzione e all’accattonaggio. I trasgressori dei tre divieti saranno puniti con multe da 50 a 300 euro: in alcuni casi è previsto il pagamento in misura ridotta, mentre se ci sarà un comportamento recidivo, la sanzione sarà raddoppiata. Inoltre, dovranno ripristinare il problema causato a proprie spese. Mezzi o strumenti usati per commettere la violazione potranno essere sequestrati. I trasgressori potranno anche essere allontanati, come nel caso di violazione commessa vicino alla stazione ferroviaria, e segnalati ai Servizi Sociali o alle forze dell’ordine.