Il ricordo di Giacomo Dario Casassa: uomo e politico di spessore

CICAGNA – Dovendo riassumere in una sola parola la vita di Giacomo Dario Casassa si potrebbe usare il termine: servizio. Nell’arco dei suoi 89 anni di vita, Casassa si è lungamente speso al servizio della famiglia, della comunità locale, dei giovani geometri che si affacciavano alla professione, dei sacerdoti, della Chiesa. Nato e vissuto a Isolalunga di Cicagna, Giacomo Dario Casassa a soli 21 anni balza subito alla ribalta della cronaca come sindaco più giovane d’Italia. Indossa la fascia tricolore del comune di Favale di Malvaro, raccogliendo l’eredità del sindaco Antonio Cordano e portando avanti uno dei progetti più significativi per la viabilità dell’entroterra: la strada della Scoglina. Quello dei collegamenti viari nelle vallate è stato un punto fondamentale nell’attività da geometra: progettista della parte iniziale della strada per San Martino del monte, in comune di Carasco, e di un’infinità di collegamenti in Fontanabuona e in Val d’Aveto. Nella professione aveva acquisito grande fiducia nelle non semplici pratiche di divisioni ereditarie,. E’ stato presidente dell’Associazione Proprietà Edilizia di Chiavari. In politica ha militato nella democrazia cristiana, all’ombra del senatore Paolo Emilio Taviani. Sindaco di Favale, Vice sindaco di Cicagna, consigliere provinciale e regionale per un ventennio. In tutto il suo mandato, ha sempre avuto uno sguardo d’attenzione al territorio da cui proveniva, la Fontanabuona, e al suo sviluppo. E’ stato socio fondatore del Serra Club Tigullio, che proprio lo scorso anno ha festeggiato 35 anni di presenza in Diocesi. In quest’ambito è stato attivo e molto determinato nel servizio ai sacerdoti e alle comunità parrocchiali. Una devozione particolare lo legava a Maria, per la quale aveva istituito la festa della Madonna della pace che si celebra ogni anno sul Monte Caucaso la prima domenica del mese di settembre. Per la famiglia è stato un punto di riferimento solido e presente sino alla fine. Negli ultimi giorni, quando ormai l’epilogo sembrava approssimarsi, Giacomo Dario Casassa ha chiesto di essere dimesso dall’ospedale e di ritornare nella sua abitazione di Via Isolalunga. Qui, radunate la moglie, figlie e sorella, un ultimo saluto me ne vado sereno. Ora che tutto era compiuto, l’abbandono al riposo eterno.