‘ndrangheta a Lavagna: 23 rinvii a giudizio

LAVAGNA – All’inizio di maggio il pubblico ministero Alberto Lari ha formulato i capi d’accusa per le persone coinvolte nell’inchiesta sulle attività della ‘ndrangheta a Lavagna; all’inizio di giugno si terrà l’udienza preliminare; la data esatta sarà comunicata dal giudice nei prossimi giorni. L’udienza, infatti, si dovrà svolgere in tempo utile prima che decadano le misure cautelari, stabilite per i soggetti sospettati di criminalità organizzata o di appoggio alla ‘ndrangheta: occorre, pertanto, che non si superi un anno dall’adozione dei primi provvedimenti, presi il 20 giugno 2016. Durante l’udienza preliminare saranno discusse le posizioni dei singoli soggetti accusati e, conseguentemente, saranno stabiliti i rinvii a giudizio. In seguito alle indagini, la Procura della Repubblica ha raggiunto la consapevolezza che a Lavagna ha operato una cellula locale della ‘ndrangheta, legata al clan calabrese Casile-Rodà, la quale ha svolto un’attività criminosa con ricorso all’usura, all’estorsione e allo spaccio di sostanze stupefacenti; il denaro sporco veniva riciclato attraverso le sale da gioco e le videolottery; inoltre, la magistratura inquirente ha riscontrato infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’Amministrazione comunale, cosa che ha portato al commissariamento del Comune di Lavagna per i prossimi 18 mesi.
Ora, il pm Alberto Lari, rappresentante della direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Genova, ha chiesto il rinvio a giudizio per 23 persone. Si profila, quindi, un grande processo sulla criminalità organizzata. I principali accusati sono Paolo, Antonio e Francesco Nucera, Francesco Antonio e Antonio Rodotà, tutti sospettati di associazione mafiosa, costituendo la cellula della ‘ndrangheta di Lavagna; insieme a loro, anche Paolo Paltrinieri figura tra i sospettati di associazione mafiosa in quanto prestanome di Rodà nel noleggio delle macchinette da gioco. In ambito politico, le persone incluse nella lista del pm sono l’ex Sindaco Pino Sanguineti, l’ex parlamentare Gabriella Mondello e l’ex consigliere comunale Massimo Talerico per voto di scambio e abuso d’ufficio; vi sono anche l’ex Vice Sindaco Luigi Barbieri, l’ex Assessore Rosario Lobascio e i funzionari comunali Pietro Bonicelli e Lorella Cella solo per abuso d’ufficio.