Il Papa all’Ilva: “non c’è buona economa senza buoni imprenditori”

GENOVA CORNIGLIANO – Un primo momento di commozione per Papa Francesco, per la prima volta a Genova. “Essere vicino al porto mi ricorda da dove è uscito il mio papà” ha detto il Pontefice. Poi la prima risposta all’imprenditore che per primo ha posto la prima domanda.

“Oggi il lavoro è un rischio. E’ un mondo dove il lavoro non si considera con la dignità che ha e che dà. Risponderò con le cose che io ho pensato e che dirò nel momento.
La premessa è: il mondo del lavoro è una priorità umana! Pertanto una priorità del Papa. C’è sempre stata un’amicizia tra la chiesa e il lavoro a partire da Gesù lavoratore. Molto bella questa domanda che proviene da un’imprenditore. Dal suo modo di parlare dell’azienda emergono le tipiche virtù dell’imprenditore. Creatività amore per la propria impresa orgoglio per le opere delle mani sue e dei suoi lavoratori.

Non c’è buona economia senza buoni imprenditori.
Nelle sue parole si sente anche la stima per la città, e anche per l’ambiente, il mare. Importante riconoscere le virtù dei lavoratori e delle lavoratrici. Il loro bisogno di lavoratori e lavoratrici di fare il lavoro bene, perchè va fatto bene.

Il vero imprenditore, conosce i suoi lavoratori, perchè lavora accanto a loro, lavora con loro. Non dimentichiamo che l’imprenditore deve essere prima di tutto un lavoratore. Se non ha questa esperienza della dignità del lavoro non sarà un buon imprenditore.

Nessun buon imprenditore ama licenziare la sua gente. Oggi vende la sua gente, domani vende la dignità propria. Si soffre sempre e qualche volta da questa sofferenza nascono nuove idee per evitare il licenziamento.

Una malattia dell’economia è la progressiva trasformazione degli imprenditori in speculatori. Imprenditori non va assolutamente confuso con lo speculatore. Lo speculatore è una figura simile a quella che Gesù nel Vangelo chiama mercenario. Lo speculatore non ama azienda e lavoratori, ma vede azienda e lavoratori come mezzi per fare profitto.

Quando l’economia è abitata da buoni imprenditori, l’impresa è amica della gente. Con lo speculatore è un’economia senza volti. Dietro le decisioni dello speculatore non ci sono persone. Non si vedono le persone da licenziare e da tagliare. Economia spietata. Bisogna temere gli speculatori, non gli imprenditori. Paradossalmente il sistema politico sembra incoraggiare chi specula sul lavoro e non chi investe e crede sul lavoro. Perchè crea burocrazia. Oggi ci sono tanti veri imprenditori, onesti, che amano i loro lavoratori. L’impresa, lavorano accanto a loro per portare avanti l’impresa. E sono i più svantaggiati per queste politiche che favoriscono gli speculatori. Mi piace citare a questo proposito una bella frase di Luigi Einaudi, scriveva: milioni di individui risparmiano  producono nonostante tutto quello che possiamo inventare per scoraggiarli, la vocazione naturale che li spinge non solo la sete di guadagno.

La ringrazio per quello che lei ha detto perchè lei è un rappresentante di tutti gli imprenditori. State attenti con gli speculatori e anche con le regole e le leggi che alla fine favoriscono gli speculatori e non i veri imprenditori e alla fine lasciano la gente senza lavoro.