Angelus dell’Assunta: Maria porti al mondo la gioia di Gesù

CITTA’ DEL VATICANO – Maria “ci aiuti ad essere santi, per incontrarci con lei, un giorno, in Paradiso”: è la preghiera di Papa Francesco, oggi all’Angelus in Piazza San Pietro, nella solennità dell’Asunzione. Commentando il Vangelo odierno, che ci presenta la visita di Maria a Elisabetta per aiutarla negli ultimi mesi della sua prodigiosa gravidanza, il Papa sottolinea che il dono più grande che Maria porta all’anziana cugina – e al mondo intero – è Gesù, che già vive in lei. Questa gioia piena – spiega Francesco – “si esprime con la voce di Maria nella preghiera stupenda che il Vangelo di Luca ci ha trasmesso e che, dalla prima parola latina, si chiama Magnificat. È un canto di lode a Dio che opera cose grandi attraverso le persone umili, sconosciute al mondo”, perché “l’umiltà è come un vuoto che lascia posto a Dio – ha aggiunto a braccio – L’umile è potente, perché è umile, non perché è forte. E questa è la grandezza dell’umile e dell’umiltà”. Di qui l’augurio del Papa: “Tutto questo vorremmo avvenisse anche oggi nelle nostre case. Celebrando Maria Santissima Assunta in Cielo, vorremmo che Lei, ancora una volta, por­tasse a noi, alle nostre famiglie, alle nostre comunità, quel dono immenso, quella grazia unica che dobbiamo sempre chiedere per prima e al di sopra delle altre grazie che pure ci stanno a cuore: la grazia che è Gesù Cristo!”. Portando Gesù – aggiunge Francesco – “la Madonna porta anche a noi una gioia nuova, piena di significato; ci porta una nuova capacità di attraversare con fede i momenti più dolorosi e difficili; ci porta la capacità di misericordia, per perdonarci, comprenderci, sostenerci gli uni gli altri”. Quindi, così conclude la sua catechesi: “Maria è modello di virtù e di fede. Nel contemplarla oggi assunta in Cielo, al compimento finale del suo itinerario terreno, la ringraziamo perché sempre ci precede nel pellegrinaggio della vita e della fede. E’ la prima discepola. E le chiediamo che ci custodisca e ci sostenga; che possiamo avere una fede forte, gioiosa e misericordiosa”. (fonte RADIOVATICANA)