Lavori pubblici e trasporto pubblico locale: oggi ultima seduta del Consiglio metropolitano

GENOVA – 45 milioni di euro per interventi sulle strade e alle scuole. A stanziarli oggi il Consiglio Metropolitano che ha approvato il piano triennale definitivo dei lavori pubblici. I soldi arrivano dal bilancio dell’ente, da fondi nazionali e dall’accordo Patto per Genova. 29 milioni andranno per la rete viaria, quasi 16 per le opere nelle scuole. Molti lavori potranno partire già nel 2018, ha detto il consigliere incaricato Roberto Levaggi. Lavoreremo con il massimo impegno, ha aggiunto il Sindaco metropolitano Marco Bucci, per cercare altri fondi in ogni direzione possibile. Gli interventi sull’edilizia scolastica riguardano anche tre istituti del levante: il Caboto di Chiavari, il De Ambrosis Natta di Sestri L. e il Da Vigo Nicoloso da Recco, che saranno coinvolti in lavori di manutenzione, riqualificazione e interventi di prevenzione degli incendi. Per quanto riguarda i cantieri che apriranno sulla viabilità metropolitana nel prossimo triennio, il piano prevede vari stanziamenti: tra questi, 1 milione 734 mila euro sulla provinciale 3 di Crocetta d’Orero, 1 milione e 325 sulla SP 26 della val Graveglia, 830 mila euro per la provinciale 33 a S. Salvatore di C., 634 mila destinati al Bocco di Leivi, 350 mila euro per le strade di S. Marco d’Urri, Neirone e S. Alberto, 300 mila per la provinciale 586 della val d’Aveto. Altri lavori sono in programma in Fontanabuona, a Lumarzo, Sopralacroce, Alpepiana e così via. Il consiglio ha dibattuto anche di trasporto pubblico locale. Approvata la delibera di indirizzo per la fusione tra Atp e Amt, con 10 voti favorevoli, 2 astenuti, 4 contrari. Il provvedimento avvia il processo di affidamento in house del servizio, ovvero senza gara, ma direttamente a una società controllata. La discussione più vivace è stata sul rischio di perdere il 15% del finanziamento pubblico se l’operazione non andasse in porto entro il 30 settembre. Un traguardo considerato però possibile dal Sindaco Bucci, che ha ribadito come la scelta dell’affidamento diretto sia quella che tutela di più viaggiatori e lavoratori, rispetto a una gara che invece metterebbe il servizio pubblico in mano a un’azienda privata che potrebbe facilmente tagliare corse e personale.