Corridoi umanitari: nuovo protocollo per l’accoglienza di 500 profughi

GENOVA – Il progetto pilota dei corridoi umanitari ha messo in campo tre soggetti: comunità di Sant’Egidio, tavola valdese, federazione delle Chiese evangeliche. Attraverso un protocollo con il ministero degli interni e degli esteri è stato possibile far arrivare in Italia ed in Europa persone in condizioni di vulnerabilità: famiglie colpite dalla guerra, da malattie anziani ospiti in campi profughi. Il progetto prevede l’arrivo in Italia di 1000 persone in due anni. Ad oggi ne sono giunte 900 in dieci viaggi. L’obiettivo è realizzare quell’unione di solidarietà e sicurezza, di cui ha parlato Papa Francesco. Dal 2014 si stima che 15mila persone abbiano perso la vita nel Mediterraneo, vittime di viaggi in condizioni disumane, approntati da trafficanti di uomini. Giunti in Italia gli stranieri vengono sottoposti a controlli da parte delle autorità ed avviati ad un progressivo inserimento nella società, che richiede, anzitutto, il superamento della barriera linguistica. L’esperienza, recentemente raccontata all’incontro organizzato a Genova dai vescovi della Liguria, ha avuto un ottimo riscontro, tanto che è stato possibile replicarla. A fine ottobre, sulla base di un secondo protocollo d’Intesa tra Ministero dell’interno e degli esteri, Comunità Sant’Egidio e Conferenza Episcopale Italiana, ci saranno i primi 500 arrivi di nuove persone da accogliere.