Messa in Coena Domini, il Vescovo: non consideriamo l’Eucaristia un dono estraneo

DIOCESI – Non è possibile che un cristiano sia tanto superficiale nei confronti dell’Eucaristia. Così il Vescovo nella Messa in Coena Domini presieduta in Cattedrale. Mons. Tanasini ha ricordato il gesto di Gesù che spezza il pane e offre il vino nell’ultima cena: “è un dono vivo, reale, è l’anticipazione del percorso di passione, morte e resurrezione che diventa sacramento”. In quel momento, spiega il Vescovo, Gesù rende gli uomini partecipi di quello che ha compiuto. Oggi tuttavia, lamenta il pastore della Diocesi, “l’eucaristia viene quasi considerata come un rito, per alcuni noioso, per altri incomprensibile. Eppure è così semplice”, dice Mons. Tanasini: “Gesù si spezza per nutrirci della sua stessa vita, perchè il suo darsi sulla croce diventi anche il nostro darci, il fare della nostra esistenza un’offerta viva”. Ecco dunque, puntualizza il Vescovo, non è possibile che un cristiano senta l’Eucaristia come un dono o un gesto estraneo. “Abbiamo il senso della partecipazione a Cristo?”, ha dunque chiesto. “Desideriamo essere uniti a Lui?” Di qui l’invito a vivere il gesto del dono compiuto da Gesù in una condizione di appartenenza e di rapporto personale con Cristo e a non trascurare l’incontro quotidiano con il Signore, per poter vivere di Lui e del suo grande mistero, che salva e che chiede di partecipare all’opera di salvezza del mondo. Ecco la ricchezza dell’Eucaristia, ha quindi concluso, sia oggi non semplicemente un rito tradizionale, ma un nuovo momento, in cui si prenda atto del dono di Dio.