Una Chiesa in uscita, attenta ai piccoli: il saluto del Papa alla Lituania

KAUNAS – Le vittime delle occupazioni e i ghetti sono il filo conduttore di tutti gli incontri della domenica di Papa Francesco in Lituania. Li ricorda nella messa, celebrata al Parco Santakos, dinnanzi a 100mila fedeli, invitandoli a “guarire la memoria della nostra storia” per coinvolgersi nella costruzione del presente.

La Lituania 75 anni fa assisteva alla distruzione del Ghetto di Vilnius, con cui culminava l’annientamento di migliaia di ebrei, ricordati dal Papa all’Angelus recitato subito dopo la Messa nel Parco Santakos.

Nella Cattedrale dei Santissimi Pietro e Paolo, a Kaunas, dopo l’omaggio alla Vergine, Francesco nel suo discorso con molte aggiunte a braccio chiede ai presenti di non dimenticare il passato, di custodire il bene fatto da molti, di cui spesso non si sa più nulla. Poi esorta a non essere persone tristi ma innamorate di Dio, ad essere evangelizzatori di una Chiesa in uscita.

Il momento centrale del viaggio apostolico del Pontefice nel pomeriggio, l’omaggio al monumento per le vittime del ghetto, il museo delle occupazioni e lotte per la libertà.