Il Papa all’Angelus: la via del servizio contro il morbo “dei primi posti”

CITTA’ DEL VATICANO – Francesco all’Angelus ha messo in guardia da un pericolo, anzi da un vero e proprio “morbo” che colpisce oggi tanti contesti umani: quello di ricercare i primi posti a danno degli altri, quello di costruire e occupare troni di potere, mentre Dio ha scelto il trono scomodo e doloroso della croce, la strada dura ma meravigliosa del servizio ai fratelli, soprattutto agli ultimi.

“La via del servizio è l’antidoto più efficace contro il morbo della ricerca dei primi posti, è la medicina per gli arrampicatori questa ricerca dei primi posti, che contagia tanti contesti umani e non risparmia neanche i cristiani, il Popolo di Dio e la gerarchia ecclesiastica”.

Lo spunto a questo monito è stato suggerito dalla riflessione sulla pagina domenicale del Vangelo di Marco, in cui Gesù, ha spiegato il Pontefice, cerca, con grande pazienza, di correggere i suoi discepoli convertendoli dalla mentalità del mondo a quella di Dio.

“…come discepoli di Cristo, accogliamo questo Vangelo come richiamo alla conversione, per testimoniare con coraggio e generosità una Chiesa che si china ai piedi degli ultimi, per servirli con amore e semplicità”.

Al termine della preghiera mariana, il Papa ha ricordato la beatificazione a Malaga del sacerdote gesuita Tiburzio Arnáiz Muñoz invitando i fedeli a seguire le sue orme ed essere operatori di misericordia e missionari coraggiosi. Quindi ha posto l’attenzione sulla Giornata Missionaria Mondiale, celebrata ieri, sul tema “Insieme ai giovani portiamo il Vangelo a tutti”.

“Preghiamo perché alle nuove generazioni non manchino l’annuncio della fede e la chiamata a collaborare alla missione della Chiesa. Io penso a tanti cristiani, uomini e donne, laici, consacrati, sacerdoti, vescovi, che hanno speso la loro vita e la spendono ancora lontani dalla patria, annunciando il Vangelo. A loro il nostro amore, la nostra gratitudine e la nostra preghiera”.