Rito In Passione Domini: la storia di redenzione si basa sulla solidarietà

CHIAVARI – La storia di redenzione che si compie con la Passione e Morte in croce di Gesù, si basa sulla solidarietà. Il primo spunto di riflessione pronunciato da Mons. Tanasini durante il rito In Passione domini presieduto in Cattedrale a Chiavari è proprio questo. Nel nostro mondo, profondamente individualista, Gesù si fa solidale con noi, non solo assumendo la condizione umana, ma addossandosi le nostre colpe. Un mistero d’amore che, nel rito del venerdì santo, ci porta ad adorarlo sulla croce. Nel racconto della Passione dell’evangelista Giovanni, tuttavia, sono contenuti alcuni elementi sui quali gli altri evangelisti non si sono soffermati, che ci fanno meglio cogliere l’evento. Il primo, ha spiegato il vescovo, riguarda tutta la narrazione. Per Giovanni la croce è innalzamento: non solo perchè viene innalzata tra il cielo e la terra. Gesù, in tutto il racconto, prende in mano la sua vicenda e la guida, da Signore: così nei Getsemani, nel sinedrio, dinnanzi a Pilato. Gesù è Signore della sua morte per essere Signore della vita ripresa, il risorto. Altri particolari ha spiegato Mons. Tanasini, riportano sull’evento ecclesiale. La tunica, giocata ai dadi, è tessuta con un solo gesto, senza cuciture, che non va strappata. Così è la chiesa – ha detto il vescovo – che deve essere una, non divisa da discussioni, diatribe, conflitti. Il secondo particolare che solo Giovanni racconta è il dialogo con Maria che sta sotto la croce. In questo evento noi siamo chiamati a vedere la Chiesa che si comincia a costituire come comunità. Maria, le altre donne, Giovanni, che stanno sotto la croce sono la Chiesa che nasce dalla Croce e nasce dal fatto che ognuno si deve prendere cura dell’altro “Ecco tuo figlio, ecco tua madre”. Il terzo particolare è il colpo di lancia che squarcia il costato, dal quale escono sangue ed acqua. Parlandoci della piaga del costato ha concluso il vescovo- ci parla della Chiesa mistica, quella che è sacramentale, che nasce dai gesti che Gesù ha compiuto e che ci ha lasciato. I due aspetti quello visibile e quello invisibile.