Codice etico e indennizzi: accesa discussione in Consiglio a Lavagna

LAVAGNA – Il Comune di Lavagna si impegna ad adottare un codice etico, ossia
quell’insieme di valori cui devono ispirarsi gli amministratori in un’ottica di trasparenza, buoni comportamenti e contrasto della corruzione. Ieri, in Consiglio, è passato l’ordine del giorno proposto dalla maggioranza. In realtà, i gruppi di minoranza avevano a loro volta presentato una mozione, però respinta. L’opposizione avrebbe preferito venisse adottata la Carta di Pisa, con norme specifiche, come il vincolo per gli ex amministratori di non accettare incarichi per tre anni presso soggetti privati beneficiari di decisioni pubbliche. Il Sindaco Mangiante ha spiegato che la Carta di Pisa è stata adottata da soli 34 comuni italiani, mentre quello approvato è più completo. Ribattono le minoranze: il codice etico scelto da Lavagna è più blando e meno adeguato alla difficile situazione della città. Altro punto di contrasto in Consiglio è stata la richiesta di riduzione degli indennizzi. Il Sindaco ha spiegato che gli indennizzi non impattano sul dissesto e non coinvolgono riequilibri in genere. Deluse le minoranze: il piccolo fondo che è nato dal rifiuto di ricevere i gettoni di presenza da parte di alcuni consiglieri – spiegano – poteva ampliarsi ed essere destinato ad un progetto a favore di giovani in difficoltà. Replica Mangiante: fare beneficenza è un fatto personale e ogni persona è giusto che si confronti con l’ente da cui riceve retribuzioni. Approvata poi in maniera unanime una mozione della minoranza con cui si esprime solidarietà al popolo curdo. Il testo è stato emendato dalla maggioranza che ha voluto allargare il manifesto pacifista a tutti i popoli in difficoltà, così da non fare discriminazione tra guerra e guerra. Il documento votato va pertanto contro ogni tipo di conflitto, dittatura e oppressione. Discusso infine anche il regolamento comunale per la tutela degli animali. Via libera al testo con qualche modifica. Sarà presentato alla città domani mattina.