A Giuseppe, l’uomo che ha custodito Maria e Gesù, il vescovo affida la famiglia umana nel flagello del virus

CHIAVARI – La figura di San Giuseppe è stata al centro dell’omelia pronunciata nel pomeriggio dal vescovo Alberto Tanasini nella celebrazione eucaristica presieduta nella Cappella del Seminario vescovile di Chiavari. Il vescovo ha sottolineato due aspetti legati al Santo. Il figlio di Dio, fatto uomo, ha avuto bisogno di una figura paterna accanto a lui. “Un aspetto legale – ha spiegato Mons. Tanasini – ma al tempo stesso la dimostrazione di come la crescita di Gesù sia stata veramente umana, al punto di essere chiamato il figlio del falegname”. Giuseppe compie la volontà di Dio con delicatezza, indirizzando il figlio al lavoro. “Quanto sono necessarie queste paternità – ha detto il vescovo – E forse questi giorni ci stanno insegnando che trascuriamo molto questa mancanza di vicinanza di attenzione, di condivisione”. Il secondo aspetto è la cura che Giuseppe ha della sua famiglia, di Maria, di Gesù, la stessa che la chiesa ha per la famiglia di Dio.
Il vescovo ha affidato la nostra comunità al Santo, affinchè a poco a poco siamo liberati da questo flagello e nello stesso tempo ci aiuti a vivere questo tempo nella fede.