Le allergie al tempo del Coronavirus: come difendersi e come comportarsi

TIGULLIO – Con l’arrivo della primavera, per i soggetti allergici, inizia un periodo dell’anno delicato con l’insorgere di raffreddori, congiuntiviti e l’acuirsi dell’asma bronchiale. Questi sintomi potrebbero far insorgere preoccupazione in questo contesto di emergenza legata alla circolazione del Coronavirus. Per questo l’ambulatorio di Allergologia della Asl4, anche se chiuso in questo frangente, ha pubblicato un vademecum di sei punti per fare chiarezza ed evitare confusione. Per prima cosa va sottolineato che l’allergia respiratoria non è caratterizzata da febbre. Sintomo invece questo, insieme a tosse e mancanza di respiro, che caratterizza il Covid-19. Se poi in un paziente allergico si manifestano tosse e dispnea, associati a sintomi nasali e oculari, ma questi si risolvono rapidamente con terapia antiasmatica non si tratta ovviamente di Coronavirus. Non vi è alcuna evidenza poi che lo stato allergico rappresenti un fattore di rischio per una evoluzione più severa di una infezione da Coronavirus. E’ importante però che i pazienti allergici effettuino la terapia per la rinite e l’asma in questo periodo. Questo infatti può limitare la starnutazione e la tosse e il rischio che il prurito induca a toccarsi occhi e naso.