Ripresa delle celebrazioni liturgiche “con il popolo”: messaggio del vescovo

DIOCESI – Il vescovo Alberto Tanasini ha scritto una lettera per la ripresa delle celebrazioni liturgiche “con il popolo”. In molte comunità, soprattutto dell’entroterra, le Messe con la presenza di fedeli riprenderanno in questo fine settimana. Questo il testo integrale della lettera:

Carissimi sorelle e fratelli, sacerdoti, religiosi e laici,
siamo agli inizi della ripresa delle celebrazioni con la presenza della comunità dei fedeli, in
particolare della celebrazione delle Sante Messe “con il popolo”.
Noi ringraziamo il Signore di riavere questo dono dopo il lungo “digiuno” imposto dalle
disposizioni di emergenza per far fronte alla pandemia da Covid-19.
In realtà la celebrazione della Santa Liturgia non è mai venuta a mancare anche nella nostra Diocesi. I sacerdoti hanno continuato a celebrare e molti hanno cercato, non solo di Domenica, di favorire la partecipazione dei fedeli attraverso i mezzi di comunicazione. Anche Telepace si è messa al servizio delle celebrazioni liturgiche per consentire una partecipazione, seppur virtuale, ma penso veramente “in Spirito e verità”; anch’io me ne sono avvalso.
Ma come ricordava Papa Francesco la Liturgia non è virtuale, ma chiede l’Assemblea viva dei fedeli: la Chiesa ha sempre chiesto una presenza almeno minima dei fedeli per la Messa, anche se celebrata “senza il popolo”.
Più d’uno si è alimentato spiritualmente con la lettura meditata della Parola di Dio. Ringrazio il Signore se cresce la consapevolezza del valore della Parola, di questo cibo che nutre lo spirito, ma dobbiamo essere consapevoli che per noi la Parola non può stare senza
l’Eucaristia, non può essere alternativa al Sacramento. La celebrazione eucaristica esige la
fede e la fede esige l’annuncio della Parola, ma la Parola ha bisogno di quella fonte di Grazia che sgorga dall’Eucaristia, ”culmine e fonte” della vita cristiana (Sacrosanctum Concilium 10, XI Sinodo dei Vescovi 2005) partecipazione sacramentale alla azione di salvezza di Cristo: “Celebrando il memoriale della morte e risurrezione di Cristo, ti offriamo, Padre, il pane della vita e il calice della salvezza….” (Preghiera Eucaristica II). La celebrazione della Messa, prevede inscindibili la Liturgia della Parola e la Liturgia Eucaristica. Non è possibile mantenere la mentalità di un tempo, quando si riteneva la partecipazione alla prima parte della Messa quasi opzionale, perché la stessa Messa diventava “buona” dall’Offertorio!
Vi invito quindi a ritornare a Messa con fede rinnovata, avendo meglio maturato la
consapevolezza che è necessaria per la nostra vita, sapendo che partecipando rispondiamo ad una convocazione che ci viene fatta dal Signore (dire “chiesa” è dire “assemblea convocata” da Dio). Portiamo con noi le vicende che ci hanno toccato in questo tempo di pandemia, portiamo con noi il richiamo ad una rinnovata o più profonda vita spirituale che questo tempo ha rivolto a molti e, Dio voglia, portiamo con noi una ritrovata preghiera in famiglia.
Non ci scoraggi il fatto che dobbiamo osservare regole che possono rendere meno spontanea di prima la nostra partecipazione. L’esperienza di questi primi giorni di celebrazione ne da testimonianza. Pare difficile anche indossare la mascherina, igienizzarsi le mani all’ingresso, uscire da porte diverse da quella di entrata, occupare i posti più avanzati e non mettersi sparsi nella chiesa per facilitare la igienizzazione dei posti occupati dopo la conclusione della Messa, attenersi alle disposizioni per la Comunione….. Vi prego di attenervi, per la sicurezza di tutti, alle indicazioni che vi verranno date dai vostri Parroci. Se ci sono delle persone incaricate di far osservare le norme, vi prego di accogliere le indicazioni date, penso con gentilezza ma con determinazione: tutto questo è necessario per procedere serenamente alla celebrazione.

È importante sapere che non possono partecipare alle celebrazioni coloro che avessero un
temperatura corporea dai 37,5° C in su e che sa di essere stato a contatto con persone
positive al Covid-19 nei giorni precedenti. Non sarà misurata la temperatura all’ingresso, ma tutto è lasciato, desidero sottolinearlo, alla vostra coscienza.
Favoriremo l’ingresso alle persone diversamente abili, anche riservando loro dei posti nella
chiesa. Mentre siamo esortati a ricordare la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute.
Un aspetto mi sta particolarmente a cuore, aspetto che è legato al contingentamento delle
presenze, cioè al numero predeterminato dei fedeli ammessi in chiesa e indicato con un
manifesto all’ingresso. Mi auguro non succeda, ma se dovesse accadere che arrivando vi
venisse detto che non potete entrare perché il numero ammesso è stato raggiunto, non
prendete la cosa come gesto di non accoglienza, come volontà di allontanamento da parte
della Chiesa; abbiate la pazienza di aspettare un’altra celebrazione o di recarvi in un’altra
chiesa. Sappiate che la Chiesa non vi respinge mai!
Carissimi, mi sono rivolto a voi spero in tono familiare, nel desiderio di aiutarvi a vivere
questo bel momento con la gioia e la riconoscenza che merita. Non solo non volendo
ridimensionare o scoraggiare la partecipazione alle celebrazioni, ma augurandomi che molti, lo ripeto, abbiano riscoperto quale grande dono è l’Eucaristia e vi facciano ritorno se ne avevano abbandonato la pratica anche prima della pandemia.

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