L’Ascensione dona agli uomini la speranza: la riflessione del vescovo Tanasini

CHIAVARI – La solennità dell’Ascensione rappresenta l’esaltazione di Cristo risorto ed è soprattutto un dono per tutti gli uomini che ricevono una grande speranza nella consapevolezza che la propria vita ha un senso, una forza ed una continuità anche al di fuori di essi. Quest’anno la festa dell’Ascensione è coincisa con la prima domenica di ritorno alle messe in concorso di popolo. Mons. Tanasini, ha iniziato l’omelia invitando i presenti a vivere questa celebrazione, non come un ritorno alla normalità, ma con un rinnovato senso del valore dell’Eucarestia. Una nuova consapevolezza, poichè in questo periodo di distacco molti si sono accorti che senza di essa la loro vita non ha alimento. Il Vescovo ha quindi parlato dell’Ascensione, il momento della conclusione della missione terrena di Cristo: un gesto di distacco, che “non è assenza, ma presenza nuova”. Come ricorda Mons Tanasini , nel momento di salire al cielo, Gesù si rivolge agli apostoli dicendo: “io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo”. Con l’ascensione infatti Dio mostra agli uomini la sua gloria, una gloria che li raggiunge, poichè Dio si è fatto conoscere loro attraverso Gesù. Una conoscenza che non è intellettuale, ma è esperienza reale di ciò che significa avere fede ed amare.
L’ascensione dona agli uomini la speranza, nella scoperta che l’incontro con Dio permette di comprendere quali prospettive ha la vita di cristiani. Il mistero dell’ascensione diventa quindi un mistero pieno per tutti gli uomini e per la loro vita, che trova un orizzonte nella forza per sperare e quindi costruire passo dopo passo la nostra esistenza.