Il ricovero per senza tetto, un’opportunità per il territorio

CHIAVARI – Il primo stimolo all’idea di una struttura di accoglienza per persone senza fissa dimora è nato dal PIANO REGIONALE TRIENNALE DEI SERVIZI SOCIALI 2002-2006, che, fra gli indirizzi ai piani di zona individuava fra gli interventi primari l’istituzione di almeno un centro di prima accoglienza nell’area dei Comuni di ciascuna Conferenza dei Sindaci. Ossia, per il nostro comprensorio, l’area compresa nella Asl 4. Il Villaggio del Ragazzo iniziò a pensare una struttura del genere negli ultimi anni di vita di don Nando, di fronte ad un dato di fatto: non ci sono strutture residenziali tra Genova e La Spezia per senza fissa dimora e per persone che si trovano per cause varie temporaneamente senza alloggio. Tre anni fa, Villaggio del Ragazzo e Caritas promossero un incontro con le Segreterie tecniche dei tre Distretti del Tigullio per un confronto sulle possibili risposte.
Un deciso passo avanti è arrivato con la redazione di un piano di fattibilità per un dormitorio al piano terra dell’”Agricola” in Via dei Lertora 41, a Sampierdicanne: una sede fuori dal centro città, ma non difficile da raggiungere, e collocata in un edificio già dedicato all’accoglienza di disagiati.
I criteri di base sono venuti dalla visita di due strutture genovesi, il Centro di accoglienza “Padre De Foucauld” nel centro storico e il “Progetto Odissea” gestito dal C.E.I.S. in Via Asilo Garbarino
Ecco quali sarebbero, a seguito di questi incontri, i punti cardine della vita del dormitorio di Chiavari:
-accoglienza temporanea, massimo due mesi, senza possibilità di una seconda.
-accesso negato a persone in qualche modo alterate da alcool o altre sostanze, con controllo effettuato ogni sera
-accesso tramite ticket che attesta la prenotazione e documento personale.
-offerta di letti, docce e lavanderia, con piccolo servizio ristoro per la sera e la colazione.
-filtro per l’accoglienza effettuato in varie zone del Tigullio, strettamente coordinati tra loro ( ad esempio: I Centri di ascolto della Caritas )
-numero di posti letto contenuto, anche per facilitare la gestione, con sezione femminile
-gestione va affidata a soggetti maschi, in parte volontari (da cercare e formare) per contenere i costi.
L’iniziativa verrebbe condivisa a livello diocesano, anche come gesto di caritàò nell’ambito dei festeggiamenti in onore del 400esimo anniversario dell’apparizione di Nostra Signora dell’Orto, e con l’interesse di realtà sociali, politiche, istituzionali del territorio, anche perchè, evidentemente, gli sgomberi coatti e le chiusure esterne di strutture fatiscenti, a Chiavari come a Lavagna, ed in altre zone del territorio, non hanno fino ad oggi garantito risposte soddisfacenti. L’iniziativa del Villaggio del Ragazzo si pone dunque come un’occasione, per il Tigullio, per dare una risposta concreta ad un bisogno che c’è ed è in aumento, e diventerebbe una servizio rivolto a tutto il comprensorio.