Libia: terza notte di raid aerei.

LIBIA – Terza notte di raid aerei della coalizione internazionale sulla Libia. Colpite Tripoli, Sabah e Sirte, città natale di Gheddafi, che di tutta risposta schiera centinaia di scudi umani intorno agli obiettivi sensibili, mentre continua a martellare Misurata, tornata sotto il controllo dei lealisti. Molte le vittime per le ritorsioni del regime. Intanto i Capi delle Diplomazie dei Ventisette, riuniti ieri a Bruxelles per il Consiglio degli Esteri, hanno deciso di aumentare le sanzioni contro il regime libico: il congelamento di beni e visti sarà esteso a 11 persone, che vanno ad aggiungersi alle 27 già previste, e altre nove entità finanziarie saranno sottoposte a misure restrittive. Se i Ministri degli Esteri si sono, però, dimostrati compatti sull’inasprimento delle sanzioni, è sulla guida delle operazioni in Libia che le divergenze sono invece nette. Dall’Iran intanto giungono le reazioni dell’ayatollah Ali Khamenei. La guida spirituale della Rivoluzione Islamica condanna Gheddafi per “come continua a trattare il suo popolo”, dichiara in un discorso televisivo. Ma pesanti accuse sono rivolte anche all’Occidente e contro l’intervento militare in Libia “mirato – sottolinea – solo al petrolio”. Emergenza Libia in primo piano, ovviamente, anche in Italia, dove ieri si è tenuto un Consiglio dei Ministri straordinario, e dove non mancano le divisioni politiche sulla partecipazione italiana alle operazioni militari. Ancora nessuna notizia del rimorchiatore italiano “Asso Ventidue”, sequestrato da uomini armati due giorni fa nel porto di Tripoli, a bordo del quale vi sono 8 italiani. Secondo le ultime dichiarazioni, non vi sarebbero state richieste di riscatto e non si conoscono i motivi del sequestro. Il mezzo, vigilato da un sistema satellitare, è ancora nelle acque libiche ma resta ignota la rotta.