Ultimati i lavori della residenza per anziani sordi all’Assarotti

CHIAVARI – Sono ultimati i lavori per realizzare una residenza per anziani sordi nei locali dell’Istituto Assarotti di Chiavari. Mancano solo gli arredi interni e la ristrutturazione del muro di cinta. L’inaugurazione e l’ingresso dei primi ospiti avverranno probabilmente prima dell’inverno, ma l’Ass. Sordi del Tigullio e la Fondazione Assarotti sono disponibili per raccogliere fin da ora le prime domande di ingresso. A breve si terrà una riunione nel corso della quale saranno stabiliti i moduli per l’iscrizione e le rette. Gli interessati possono contattare la segreteria della Fondazione, aperta ogni mattina dalle 9 alle 13, sabato escluso, o l’Associazione Sordi, la cui sede, sempre all’interno dell’Istituto, è aperta il sabato mattina dalle 9 alle 12. I volontari sono disponibili anche per colloqui su appuntamento. L’istituto Assarotti è stato completamente ristrutturato per permettere di ospitare la residenza protetta. Sono stati rifatti i prospetti esterni ed il tetto, con l’installazione di un impianto fotovoltaico che produrrà energia elettrica per l’intero edificio. I pannelli sono già in funzione e coprono totalmente la fornitura energetica prevista. Internamente sono state realizzate le stanze con 18 posti letto totali, le sale per i momenti di vita comune con angolo cottura. La residenza è attesissima dalla comunità dei sordi. La struttura è la prima in Italia nel suo genere il che è un motivo di orgoglio, ma ha implicato il doversi inventare tutto: dagli strumenti di segnalazione per emergenze, con punto di riferimento nella stanza per personale vigilante, al videocitofono con spie luminose. Non esiste, infatti, una normativa nazionale di riferimento per strutture analoghe, e tutto è stato fatto partendo dall’esperienza di chi, da sempre vive con persone sorde, e, dunque, ne conosce a fondo le esigenze. I lavori sono durati tre anni. Hanno subito un rallentamento negli ultimi tempi per il progressivo assottigliarsi delle risorse economiche, in attesa del trasferimento dei fondi previsti dalla Regione, che comunque non basteranno a coprire le spese necessarie. Per questo ogni contributo, anche da parte di privati, è ben accetto, soprattutto per poter far fronte alle spese di arredamento.