Bene Comune: questa mattina conferenza di Stefano Zamagni a Chiavari

CHIAVARI – E’ in corso di svolgimento alla Società Economica Chiavarese, il convegno “Bene comune, nuova economia e società solidale” organizzato da un cartello di associazioni che hanno aderito al progetto “Laboratorio per il Bene Comune”. Relatore dell’incontro è il prof. Stefano Zamagni, docente di economia all’Università di Bologna. Proprio in questi giorni Zamagni è intervenuto sui temi dell’etica e dell’economia a margine del convegno in Vaticano  “Executive Summit on Ethics for the Business World”, che vede imprenditori ed esponenti della finanza confrontarsi a due anni dall’Enciclica Caritas in veritate. Ieri, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha detto che “l’assolutizzazione del profitto è un movente insufficiente in un’economia e in una società che oggi hanno a che fare con sfide nuove, tra le quali l’ambiente, i beni comuni e la globalizzazione”. Temi ripresi dall’economista Stefano Zamagni, che afferma come proprio la mancanza di etica abbia provocato le crisi di questi anni.

R. – Si potrebbero usare la crisi della Grecia, così come quella della Spagna, del Portogallo e dell’Irlanda come esempi di studio che mostrano come aver separato l’economia dall’etica abbia i giorni contati; come pure l’aver fatto credere, sbagliando, che si potesse continuare sulla via del progresso economico e dell’avanzamento della produttività, slegandosi dall’etica.

D. – L’Italia sta meglio secondo lei in questo momento? Si parla di manovre che possono oscillare dai 3 ai 30 miliardi; dipende anche dagli anni di esercizio dove si collocano queste manovre…

R. – E’ chiaro che l’Italia sta molto meglio. Per fortuna, per tutta una serie di ragioni, da noi quella sottocultura che in altri Paesi ha fatto credere, come dicevo poc’anzi, che si potesse separare l’economia dall’etica, non ha mai attecchito. Questo non vuol dire che tutti i nostri imprenditori si comportino bene. Però, quando si comportano male sanno che fanno male: non c’è una giustificazione teorica come è avvenuto negli altri Paesi.

D. – In questo caso, la Dottrina sociale della Chiesa ci viene in aiuto?

R. – E’ ovvio, perché è da secoli che la Dottrina sociale della Chiesa predica il principio di sussidiarietà: lo predica, ma la gente non la ascolta, perché molti pensano che la sussidiarietà sia il contrario della solidarietà: sciocchezza più grossa non è mai stata detta. Ecco perché Benedetto XVI nella Caritas in veritate dice quella bella frase: la solidarietà e la sussidiarietà sono come le due facce della stessa medaglia. L’una realizza e sostiene l’altra. Una solidarietà senza sussidiarietà produce assistenzialismo, distruzione di risorse. Una sussidiarietà senza solidarietà produce particolarismi e quindi ingiustizie. Tutte e due devono marciare alla stessa velocità.