Il Papa all’Angelus: Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira col suo amore.

CASTEL GANDOLFO – Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira con la verità e la bontà perché l’amore rispetta sempre la libertà: è quanto ha detto il Papa durante l’Angelus nel cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, dove è giunto giovedì scorso per un periodo di riposo.
Benedetto XVI ha commentato la parabola del seminatore proposta dalla liturgia. Gesù – ha detto – “sparge il buon seme della Parola di Dio, e si accorge dei diversi effetti che ottiene, a seconda del tipo di accoglienza riservata all’annuncio: c’è chi ascolta superficialmente la Parola ma non l’accoglie; c’è chi l’accoglie sul momento ma non ha costanza e perde tutto; c’è chi viene sopraffatto dalle preoccupazioni e seduzioni del mondo; e c’è chi ascolta in modo recettivo come il terreno buono: qui la Parola porta frutto in abbondanza”.
“In fondo”, ha aggiunto ancora Benedetto XVI, “la vera ‘Parabola’ di Dio è Gesù stesso, la sua Persona che, nel segno dell’umanità, nasconde e al tempo stesso rivela la divinità”.
Dopo l’Angelus, in occasione della cosiddetta “Domenica del Mare”, cioè la Giornata per l’apostolato nell’ambiente marittimo, ha rivolto un particolare pensiero ai Cappellani e ai volontari che si prodigano per la cura pastorale dei marittimi, dei pescatori e delle loro famiglie.