“Se avrete perso ogni cosa, sarete ancora ricchi se avrete la fede”: il Papa fra i terremotati

ROVERETO DI NOVI – “Se anche avrete perso ogni cosa sarete ancora ricchi, se non avrete perso la fede”. Sono state le parole del più emiliano degli scrittori, Giovannino Guareschi, messe in bocca al più emiliano dei sacerdoti, don Camillo, a risuonare come l’incoraggiamento di una persona cara nell’assolata terra emiliana. le ha pronunciate l’Arcivescovo di Bologna, il Cardinale Carlo Caffarra, nel suo saluto al Papa in visita alle zone terremotate. Un pensiero che sintetizza il cuore del messaggio portato da Benedetto XVI in questa breve ed intensa visita. Ci sono tante crepe nelle case, ma nessuna nei cuori, ha detto un bambino qualche giorno fa, proprio al Cardinare Caffarra
Il Papa è atterrato al Campo sportivo di San Marino di Carpi, e ha percorso un breve tratto di strada a bordo di un mezzo della Protezione Civile, verso Rovereto di Novi, dove ha visitato la zona rossa, fortemente danneggiata dalle scosse, e la vhiesa di Santa Caterina di Alessandria, sormontata da una grande foto di don Ivan Marini, il parroco morto a causa della seconda forte scossa fra le macerie della sua chiesa, dove era tornato per recuparare la statua di una madonna. Di qui il Papa è stato accompagnato nell’area degli impianti sportivi, dove ha potuto ascoltare le commosse parole del Presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, che accanto alla forte fibra degli emiliani, garanzia per una ripresa sociale ed economica rapida, ha voluto mettere in luce con forza l’impegno per un’opera di ricostruzione improntata alla sicurezza degli edifici, alla celerità nell’affronto delle pastoie burocratiche, e trasparente nella gestione.
Benedetto XVI ha confidato di aver desiderato questa visita constatando la durezza della prova del terremoto. Nel suo saluto ha espresso la vicinanza a tutti: il mio cuore è vicino al vostro per consolarvi ma soprattutto per incoraggiarvi, ha detto, ringraziando tutti i volontari per il loro lavoro. Non temete se trema la terra: quante volte ho detto queste parole in 61 anni di sacerdozio, ha detto Benedetto XVI. Le parole del salmo, che sembrano in contrasto con questa terribile circostanza, colpiscono per l’atteggiamento di sicurezza basato sulla roccia incrollabile di Dio. Non ri riferiscono alla paura che è naturale provare in questi casi, ma parlano della sicurezza della fede per cui ci può essere l’angoscia, ma in tutto questo c’è la certezza che Dio è con noi. Così la nostra fragilità e affidata al suo amore, che è solido come la roccia. E su questa roccia si può ricostruire. Non siete e non sarete soli! ha detto con forza il Papa, ricordando la solidarietà concreta della Chiesa e della Caritas in particolare, impegnata in un’opera di ricostruzione anche sociale, oltre che civile.