Il dolore del Papa per le vittime di Denver e Zanzibar. Il saluto ai partecipanti ai Giochi olimpici

CASTEL GANDOLFO – Si è detto “profondamente scioccato” Benedetto XVI, ieri all’Angelus, per la strage di insensata violenza che si è consumata nel sobborgo di Aurora a Denver, ed “addolorato per la perdita di vite” nel naufragio del traghetto in Tanzania, vicino Zanzibar, che ha causato mercoledì scorso 68 morti e 77 dispersi. Partecipe dell’angoscia delle famiglie e degli amici delle vittime e dei feriti, soprattutto dei bambini, il Papa ha assicurato le sue preghiere e impartito la sua benedizione “quale pegno di consolazione e forza nel Signore Risorto”.
Il pensiero di Benedetto XVI si è spostato poi a Londra in vista dell’apertura venerdì prossimo 27 luglio della XXX edizione dei Giochi Olimpici. Dopo aver salutato gli organizzatori, gli atleti e gli spettatori, l’auspicio del Papa perché “nello spirito della tregua olimpica”, “la buona volontà generata da questo evento possa dare i suoi frutti, promuovere la pace e la riconciliazione in tutto il mondo”. “Le Olimpiadi sono il più grande evento sportivo mondiale, a cui partecipano atleti di moltissime nazioni, e come tale riveste anche un forte valore simbolico”, ha detto Benedetto XVI. “Per questo la Chiesa Cattolica guarda ad esse con particolare simpatia e attenzione. Preghiamo affinché, secondo la volontà di Dio, i Giochi di Londra siano una vera esperienza di fraternità tra i popoli della Terra”.
E di pace ha parlato il Papa prima della recita della preghiera mariana, ispirato dalla liturgia domenicale, ricordando che “Dio è il Pastore dell’umanità, che vuole per noi la vita, ciò che desidera ogni padre e ogni madre per i propri figli: il bene, la felicità, la realizzazione”. E se Gesù nel Vangelo si presenta come Pastore delle pecore perdute della casa d’Israele, tra queste vi è Maria Maddalena, di cui ricorreva la festa, colei che “ha sperimentato Dio nella propria vita e conosce la sua pace”. “Ma in cosa consiste questa guarigione profonda che Dio opera mediante Gesù?” Lo ha spiegato Benedetto XVI: “Consiste in una pace vera, completa, frutto della riconciliazione della persona in se stessa e in tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri, con il mondo. In effetti, il maligno cerca sempre di rovinare l’opera di Dio, seminando divisione nel cuore umano, tra corpo e anima, tra l’uomo e Dio, nei rapporti interpersonali, sociali, internazionali, e anche tra l’uomo e il creato. Il maligno semina guerra; Dio crea pace”.