Casale di Pignone: la ricostruzione del paese frutto della solidarietà degli abitanti

PIGNONE – E’ stato confermato in queste ore l’allerta meteo 1 sino alla mezzanotte di quest’oggi. Il provvedimento è stato assunto dalla Protezione Civile regionale a seguito dell’ondata di maltempo che sta interessando la Liguria. I timori principali riguardano il rischio frane, causato dalla saturazione del terreno. Particolare apprensione per gli abitanti già messi a dura prova dagli eventi alluvionali dello scorso anno. Nell’anniversario dall’alluvione del 25 ottobre 2011 siamo tornati con le nostre telecamere in alcuni piccoli borghi che, sebbene meno noti e meno sotto i riflettori, hanno subito pesanti danni. Casale di Pignone è un piccolo borgo posto sul confine del Parco Nazionale delle 5 Terre, a pochi minuti da Monterosso al Mare e da Levanto. Nell’alluvione del 25 ottobre del 2011 è stato uno dei centri maggiormente colpiti. Il ruscello dal quale il paese prende il nome, un affluente del fiume Vara, ha assunto in pochi minuti proporzioni incredibili, sommergendo case e la chiesa, tra l’incredulità degli abitanti. L’impegno di tanti volontari ha consentito di ripristinare i collegamenti e ripulire gran parte dei paese. Restano da sanare ferite profonde, quelle che gli abitanti di Casale non sono riusciti a ripristinare con risorse proprie. In attesa di aiuti consistenti da parte delle istituzioni, la solidarietà estesa di tante persone legate al paese ha dato i suoi frutti. Nel corso di questo anno sono state promosse raccolte fondi con diverse iniziative. Una di queste è racchiusa nel libro “Casale 25 ottobre 2011” raccolta di fotografie del paese dopo l’alluvione. L’oratorio sventrato dalla furia delle acque, immagine emblema della distruzione, nel natale dello scorso anno è divenuta la grotta della natività, simbolo di un paese che vuole rinascere.