Si è svolta in Cattedrale la celebrazione del Mandato Catechistico

bulgarelliCHIAVARI – Un pomeriggio di festa e di gioia per la celebrazione del Mandato ai Catechisti della Diocesi che si è svolta in Cattedrale a Chiavari. Gioia, ha spiegato il Vescovo, per il dono di poter trasmettere la fede che abbiamo ricevuto. Oggi ci vogliono buoni catechisti, ha spiegato, e per questo sono necessari due aspetti. Prima di tutto l’impegno personale. I catechisi non ripetono solamente un libro, sono persone che vivono nel concreto la fede. Mons. Tanasini si è rivolto ai giovani: sarete buoni catechisti se avrete questa decisione, se direte “voglio vivere la mia fede”. La presenza di Dio nel cuore va raccontata, il proprio modo di vivere diventa testimonianza. C’è poi una seconda strada, più oggettiva e che si rifa alle parole di Papa Francesco pronunciate nella Messa per i Catechisti: annunciate qualcosa che avete ricevuto e che consegnate così com’è, senza portare se stessi, senza inventare nulla, senza farsi vedere o far parlare di sè. Prima della riflessione del Vescovo diocesano, è intervenuto don Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio Catechistico di Bologna. Per il sacerdote, che a sua volta ha richiamato Papa Francesco, il buon catechista è colui che mette al centro l’altro, che si prende cura di chi incontra. E questo è possibile se non si perde la capacità di narrare la parola di Dio. Oggi, in una società che si muove rapidamente e che comunica attraverso concetti – ha detto don Bulgarelli, facendo l’esempio della comunicazione via internet o via sms, occorre recuperare il senso e la bellezza della narrazione. Dunque il catechista deve tornare a raccontare i concetti della fede al servizio dell’atto di fede di una persona, con il desiderio di educare l’altro.