Nuovo piano faunistico venatorio, c’è anche l’oasi di Punta Manara

punta manaraSESTRI L. – La valutazione ambientale strategica della Regione ha dato parere favorevole al nuovo piano faunistico venatorio. Nella procedura sono stati coinvolti – tra gli altri – Arpal, Soprintendenza, Parchi e pareri pubblici. Il piano prevede che del territorio protetto per la fauna e vietato alla caccia fanno parte dieci oasi, ossia aree con zone di rifugio, sosta e riproduzione degli animali selvatici. Rientrano nel piano le aree per il ripopolamento e la cattura controllata, due valichi montani a tutela degli uccelli migratori, le pareti di roccia dove nidificano volatili di specie protette e di interesse naturalistico, le zone per l’addestramento dei cani e le aree di bosco che hanno subito incendi, i parchi e le foreste demaniali, le zone delle aziende faunistico ventorie, infine le fascie di rispetto intorno alla rete stradale e ferroviaria e intorno alle case. Fra le oasi, due sono di nuova istituzione: quella di Forte dei Ratti, nel genovese, e quella di Punta Manara a Sestri L. Sull’oasi del levante nei giorni scorsi c’erano state polemiche da parte delle associazioni dei pescasportivi, dei cacciatori e degli ambientalisti. Il Commissario della Provincia di Genova Piero Fossati rassicura: Punta Manara nel futuro non diventerà un’area marina protetta e, secondo, gli appostamenti in zona non saranno tolti. Queste oasi, spiega Fossati, non comportano alcun tipo di vincolo per il territorio, escluso il divieto di caccia. Per quanto riguarda le zone di ripopolamento e cattura sono due le modifiche principali, entrambe richieste dagli ambiti territoriali di caccia: la zona di Val Noci e quella di Roccagrande fra la val Petronio e la val Graveglia che accorpa le precedenti zone di Rocca dell’Aquila e del Biscia-Bocco. I due valichi montani di protezione per i migratori sono il Turchino e i Giovi. Sul territorio esiste anche una zona di protezione speciale (Beigua-Turchino) affidata alla gestione del Parco del Beigua.