Ore decisive per ATP. Domani il referendum. 90 dipendenti hanno firmato l’accordo

110307-autobusTIGULLIO – Per Atp si apre un mese di aprile bollente. Già domani è previsto il referendum indetto per conoscere il parere dei lavoratori sull’accordo siglato da azienda e sindacati lo scorso 19 marzo. Mercoledì 2 ci sarà una nuova udienza relativa alla causa legale in corso di 305 dipendenti. Il 9, poi – se non ci saranno sorprese in queste ore dall’avvocato asservitore – il giudice fallimentare dovrà esprimersi sul concordato preventivo, per dare avvio al piano di salvataggio. In queste ore, però, la situazione resta critica. I 305 ribelli proseguono la strada del Tribunale: non è un fatto di soldi, spiegano, perché il piano economico col recupero del 70% degli stipendi, viene accettato. I lavoratori chiedono di dare continuità ai contratti aziendali storici, disdettati da Atp il 7 ottobre 2013, perchè più tutelanti. Richiesta bocciata dai Sindacati perché a loro detta non c’è più tempo per cambiare un accordo raggiunto a fatica. Muro contro muro, dunque. Intanto Atp ha aperto dei banchetti nelle rimesse dove in queste ore i lavoratori possono recarsi per firmare il verbale dell’accordo del 19 marzo. Secondo prime indiscrezioni, già una 90ina di persone hanno sottoscritto il documento. Di questa cifra, un buon numero sarebbe proprio di quei 305 lavoratori ribelli, segno forse che l’unità tra chi ha intentato la via legale sta venendo meno. A questo punto c’è attesa per l’esito del referendum di domani: il Sindacato di Base USB, e non solo, invita a votare no all’accordo senza però sentirsi in colpa: giudichiamo gravissima – scrivono in una nota – la scelta di scaricare la responsabilità del fallimento di istituzioni, azienda e Sindacato sui lavoratori. Le organizzazioni sindacali, in ogni caso, sperano in un successo della consultazione per chiudere la vicenda. L’unico fatto certo in tutto
questo è la terribile confusione che regna in Atp.