“Imparate la lingua della mente, quella del cuore e quella delle mani”: le parole del Papa agli studenti

140510 Festa scuola Piazza San Pietro.1CITTA’ DEL VATICANO – Ogni scuola è un atto di speranza che si rinnova ogni mattina: lo ha detto il Cardinale Bagnasco, salutando il Papa in Piazza San Pietro, con oltre trecentomila persone, radunate per la grande festa del mondo della scuola. In Piazza, ma anche in Via della Conciliazione, fino in fondo, e nelle zone limitrofe. Nel primo pomeriggio di oggi sono arrivati gli studenti, i loro insegnanti che li hanno accompagnati, e i genitori. La loro attesa è durata poco, perchè il Papa ha iniziato prima delle quattro e mezza un lungo giro in piazza e in Via della Conciliazione, per salutare tutti. Poi gli interventi ufficiali, in primo luogo quello del Cardinale Bagnasco, che ha detto che la prima risorsa della scuola, sono le persone che la popolano, in una società che ha mutato pelle ma non ha cambiato il cuore. Occorre rimettere al centro una cultura dell’incontro che tende a valorizzare quanto c’è in ogni persona. Il Presidente della Cei ha poi ribadito un principio: accanto al diritto di educare i figli secondo i propri valori, c’è il dovere da parte dello Stato di garantire tale diritto. Quindi la festa è continuata, fra canti, testimonianze di personaggi famosi del mondo dello spettacolo, dello sport e della musica, e con i racconti dei primi protagonisti, i ragazzi e i loro insegnanti. Testimonianze che hanno fatto bene a me, ha detto il Papa, intervenendo alla fine della festa.

Nelle sue parole, Il Santo Padre ha messo subito a fuoco il cuore della questione: non è una giornata contro ma per, una festa, perchè noi amiamo la scuola, ha aggiunto, io per primo, ha spiegato il Papa ricordando la sua prima maestra. Perchè, ha detto, si impara solo in uno sguardo.

Andare a scuola, ha aggiuntoil Papa, è aprirsi alla realtà, imparare a imparare. E gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà, altrimenti, non è un buon maestro e non è neppure interessante. La scuola, è un luogo di incontro, ha detto poi il Papa, non è un parcheggio, è un complemento alla famiglia, primo nucleo di relazione. Famiglia e scuola devono collaborare, così come devono fare gli studenti fra loro e con i loro insegnanti.

Per educare un figlio ci vuole un villaggio, dice un proverbio africano.

Amo la scuola perchè educa al vero, al bene e al bello, ha aggiunto il Papa: l’educazione non può essere neutra, o arricchisce o impoverisce. Insieme a questi elementi, insegna ad amare la vita: la vera educazione fa amare la vita e ci apre alla pienezza della vita. Nella scuola non solo impariamo conoscenze e contenuti, ma anche abitudini e valori. Vi auguro una bella strada nella scuola. Una strada che faccia crescere le tre lingue che una persona matura deve sapere parlare., la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani, ma armoniosamente. Non lasciamoci rubare l’amore per la scuola.