Il dolore di Papa Francesco per le suore italiane uccise in Burundi

SUORE SAVERIANE UCCISE BURUNDICITTA’ DEL VATICANO –  “Che il sangue versato diventi seme di speranza” cosi Papa Francesco, “colpito dalla tragica morte” delle tre religiose, “generose testimoni del Vangelo”, suor Olga Raschietti, suor Lucia Pulici, di 75 e 83 anni, uccise domenica pomeriggio e suor Bernardetta Boggian, 79 anni, che ne aveva rinvenuto i corpi sgozzati e martoriati, per poi restare anche lei, che non aveva voluto abbandonare il convento, vittima – la notte seguente – di un’aggressione cruenta, decapitata con ferocia. Esclusa invece la violenza sessuale delle tre missionarie, che risiedevano in Burundi, tra i Paesi più poveri dell’Africa, da circa 7 anni. Riguardo le indagini, un uomo è stato visto fuggire dalla scena dei delitti, interrogati i tre guardiani del convento e due persone sospettate sarebbero state fermate dalla Polizia. Ancora oscuro il movente: dagli alloggi delle tre suore non sembra  mancare nulla, neanche i soldi che erano nella casa. Di “atto vile ed esecrabile” ha parlato il presidente italiano Napolitano, sgomento da un “gesto atroce”, si è detto il presidente del Consiglio Renzi, e massimo impegno ha promesso il ministro degli Esteri, Mogherini a riportare quanto prima le salme delle due religiose” nel loro Paese, sottolineando il “sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano”.