Il Papa alla Fao: la lotta contro la fame, ostacolata dalla priorità del mercato

papa alla faoROMA – L’affamato “ci chiede dignità, non elemosina”. Lo ha ricordato Papa Francesco ai partecipanti alla seconda Conferenza internazionale sulla nutrizione, in corso a Roma alla sede della Fao e voluta dalla stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Papa Francesco ha ricordato ai partecipanti che il diritto all’alimentazione sarà garantito solo se “ci preoccupiamo” della “persona che patisce gli effetti della fame e della denutrizione”, cioè il “soggetto reale” di tale diritto. La lotta contro la fame e la denutrizione – ha detto il Papa – viene ostacolata dalla ‘priorità del mercato’, e dalla ‘preminenza del guadagno’, che hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria. Oggi, ha notato il Pontefice, “si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri”: forse – ha riflettuto – ci siamo preoccupati “troppo poco di quanti soffrono la fame”. D’altra parte “i destini di ogni nazione sono più che mai collegati tra loro, come i membri di una stessa famiglia, che dipendono gli uni dagli altri”. Ma viviamo in un’epoca in cui i rapporti tra le nazioni sono troppo spesso rovinati dal sospetto reciproco, che a volte si tramuta in forme di aggressione bellica ed economica, mina l’amicizia tra fratelli e rifiuta o scarta chi già è escluso. Lo sa bene chi manca del pane quotidiano e di un lavoro dignitoso. La prima preoccupazione deve essere la persona stessa, quanti mancano del cibo quotidiano e hanno smesso di pensare alla vita, ai rapporti familiari e sociali, e lottano solo per la sopravvivenza”. Quindi il ricordo delle parole di San Giovanni Paolo II alla prima Conferenza internazionale sulla nutrizione, il 5 dicembre 1992: “C’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Questo è il paradosso che continua a essere attuale.Questa è un sfida da superare, ha aggiunto, assieme a quella della “mancanza di solidarietà”.