Apertura dell’Anno Santo della Misericordia a Montallegro

RAPALLO – La salita al monte come percezione della radicalità della Misericordia di Dio: così sono saliti al santuario mariano di Montallegro i fedeli che hanno partecipato alla celebrazione di inaugurazione dell’Anno Santo, in una delle quattro chiese giubilari della Diocesi. Nonostante le condizioni climatiche avverse, circa 400 persone hanno preso parte alla celebrazione. Il gesto compiuto come invito a vivere un tempo di purificazione, ha sottolineato il Vescovo nell’omelia: perchè Dio ci guarda nella nostra fragilità e nel nostro peccato ma mai ci respinge. Di qui l’invito ad accogliere la misericordia del Padre, come esemplificato concretamente dalla Parola di Dio proposta dalla liturgia del giorno. La vocazione di Pietro, che accoglie l’invito a farsi pescatore di uomini con Gesù, e il sentimento di Paolo, che si considera indegno di essere chiamato apostolo, per aver perseguitato la Chiesa di Cristo, ma riconosce di essere stato investito dalla misericordia di Dio, e può qindi affermare: la Grazia di Dio in me non fu vana. Isaia, infine, chiamato a sua volta ad essere portatore di misericordia. Mons. Tanasini ha tratto spunto da qui per spiegare il significato dell’indulgenza giubilare che cancella anche l’impronta che il peccato perdonato lascia in chi l’ha commesso