Sospette attività collegate al terrorismo, due arresti a Savona

SAVONA – La Polizia di Stato ha arrestato due cittadini stranieri, nell’ambito di una indagine finalizzata ad accertare attività con finalità terroristiche. Denunciata una terza persona.
Si tratta di tre uomini, di età compresa fra i 27 e i 44 anni, tutti residenti in provincia di Savona e in Italia da anni, che avevano alle spalle precedenti per spaccio di stupefacenti, lezioni personali e falso.

L’indagine, diretta dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo di Genova, è scaturita a seguito della segnalazione di una giovane savonese al Commissariato di Pubblica sicurezza online della Polizia Postale e delle Comunicazioni, relativa ad un messaggio Whatsapp pervenuto sul cellulare della ragazza da un contatto non presente nella sua rubrica e originante da un numero del Marocco. Ciò che aveva indotto la venticinquenne a rivolgersi alla Polizia Postale era l’immagine riprodotta nel profilo Whatsapp: la foto, cioè, di una giovane ragazza con un mitra in mano ed in posizione di tiro. La segnalazione è stata inviata agli investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Imperia che, anche con l’aiuto della ragazza, ricostruivano che circa tre mesi prima, transitando nei pressi di una struttura data in cessione a profughi provenienti dall’Africa, la giovane aveva prestato il proprio cellulare ad una delle persone che vi risiedevano, che a suo dire aveva la necessità di contattare dei conoscenti nel Paese d’origine.
Le successive indagini hanno quindi ricostruito una fitta rete di contatti dai quali emergeva il sospetto di possibile attivismo dei tre indagati nel campo del proselitismo all’autoproclamato Stato Islamico. La complessa attività investigativa, che si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche internazionali e telematiche, nonchè del costante monitoraggio delle navigazioni in Rete, ed in particolare sui social network, ha evidenziato come i tre cittadini stranieri creassero profili Facebook utilizzando numeri di cellulari intestati ad altre persone.
La Procura Distrettuale Antiterrorismo di Genova ha emesso i provvedimenti di perquisizione nelel case dei tre: sono stati sequestrati i telefoni cellulari che saranno ora sottoposti ad analisi tecniche più approfondite. Nel corso delleperquisizioni è stata inoltre trovata cocaina, bilancini e circa 5 mila euro in contanti, nonché una decina di documenti di identità italiani, non rubati, sui quali sono in corso approfondimenti per verificare quale potesse essere il loro utilizzo.

Il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni effettua un costante monitoraggio della rete, che nel corso dell’ultimo anno ha portato al monitoraggio di 11833 siti e spazi virtuali e all’oscuramento di 6635 di essi. Tale incessante attività consente, a seconda dei casi, ad operare sotto un profilo penale, o attraverso un profilo amministrativo. Inoltre, sempre al fine di prevenire la radicalizzazione in rete, la Polizia Postale e delle Comunicazioni provvede anche al costante monitoraggio per individuare illecite azioni di carattere razzista, xenofoba, sessuofobica o comunque ispirate a reati di odio.