Rachele, figura della speranza cristiana

CITTA’ DEL VATICANO – Al centro della prima Udienza generale del 2017, dedicata al tema della speranza, Rachele, sposa di Giacobbe, colei che, come racconta il Libro della Genesi, muore nel dare alla luce il suo secondogenito, cioè Beniamino. La figura di Rachele viene poi ripresa nel libro del profeta Geremia, che la dipinge come madre inconsolabile per la perdita dei figli esiliati; un dolore dal quale la donna non vuole essere sollevata. Di qui la riflessione del Papa si è concentrata proprio sul dolore delle madri che perdono i figli, di fronte al quale nessuna parola può bastare. Questo, ha aggiunto Francesco, ci insegna anche quanta delicatezza viene chiesta davanti al dolore altrui.

Al dolore e al pianto amaro di Rachele, il Signore risponde con una promessa che può essere motivo di vera consolazione: il popolo potrà tornare dall’esilio e vivere nella fede, libero, il proprio rapporto con Dio. Le lacrime hanno generato speranza. Questo è difficile da capire, ha detto il Papa, come difficile è, a volte, spiegare il senso del dolore. La strada della consolazione è nella consapevolezza del fatto che il Figlio di Dio è entrato nel dolore degli uomini