Suor Irene, giovane originaria di Carasco, ha emesso la professione solenne

VITORCHIANO – Suor Irene, trentenne della parrocchia di San Marziano a Carasco, ha emesso ieri la professione solenne di monaca trappista nel Monastero di Vitorchiano. La giovane, il cui nome alla nascita è Caterina Canepa, è entrata nel 2010 nella comunità dell’ordine Cistercense, dalla stretta osservanza, che vive con autenticità e purezza la regola di San Benedetto. Caterina ha maturato la sua vocazione all’età di 15-16 anni e l’ha coltivata all’interno del movimento di Comunione e Liberazione, sotto la guida di Don Pino De Bernardis, prima, e Don Ambrogio Pisoni, successivamente. Nel 2014 aveva emesso la professione semplice. In un clima di grande raccoglimento, preghiera e partecipazione, ieri ha legato la sua vita per sempre all’ordine religioso. Il rito è stato presieduto da Dom Josè, superiore dell’Abbazia trappista di Frattocchie. Accanto a suor Irene, e alla sua numerosa famiglia, si sono stretti un centinaio di amici provenienti dalla diocesi di Chiavari, insieme al parroco di Carasco, Don Paolo Gaglioti, che ha seguito la giovane nel suo percorso di fede. Nei momenti di festa successivi alla professione, è stata proposta una sorta di biografia con canti e filmati che ha ripercorso la vita della giovane. Nella vita di Caterina è stato importante anche il percorso formativo scolastico, iniziato all’Istituto Maria Luigia, proseguito al Liceo e all’Università dove ha conseguito la laurea in lettere antiche. Ha svolto l’attività di insegnante di greco e latino, e coltivato diverse passioni per il teatro, il pianoforte, il canto.
A Suor Irene, ai genitori Vittorio Canepa e Gabriella Ferri, al fratello, le sorelle e tutti i familiari vanno le felicitazioni da parte di Telepace.